Si chiamano Marina Leo, Marica Nardelli, Mario Gemma, Giulia Cavallone, Diego Hassan Mediane, Mino Graziano Margheriti. Sono i sei studenti di Francavilla Fontana che il 27 gennaio, giorno della memoria, saliranno sul “treno” che li porterà a toccare le tappe dell’inferno, dell’Olocausto, di un viaggio che già a tanti, negli anni passati, ha cambiato la vita. Tra loro l’assessore Annamaria Padula, che ieri pomeriggio, assieme alla collega di giunta Maria Rizzo e al sindaco Maurizio Bruno, ha voluto incontrare i sei studenti per consegnare loro l’aiuto economico che il Comune ha inteso stanziare. Sarà infatti Palazzo di città a pagare la quota spettante ai sei studenti per staccare quel biglieto d’andata e ritorno verso la pagina più buia della storia.
Marina, Marica, Mario, Giulia, Diego e Mino sono i pochissimi studenti francavillesi che hanno scelto di prendere quel “treno” (in realtà si tratterà di un pullman, paradossi della burocrazia europea) che li terrà lontani per una settimana dalla culla ovattata della loro terra, per scagliarli senza troppi paracadute nell’indicibile orrore. Visiteranno i campi di concentramento di Auschwitz e Birkenau, dove a milioni furono sequestrati, schiavizzati, umiliati, privati del nome, dei legami, dei capelli, della dignità, prima d’essere lasciati morire di stenti o sterminati nelle docce dalle quali, anziché acqua, sgorgava gas letale. Vedranno i forni crematori dai cui camini sono passati in fumo donne, uomini e bambini, ma faranno tappa anche nel museo di Schindler, timido raggio di luce in mezzo a tanta oscurità. Poi il ritorno, a casa. Di sei studenti. Forse sei studenti diversi da quelli che, una settimana prima, partiranno sul treno della memoria.
Auto a fuoco nella notte, era parcheggiata in centro: indagini per risalire all’origine del rogo
Nel corso della notte, un incendio ha distrutto un Suv BMW che era parcheggiato in strada a Torre Santa Susanna: più precisamente, in via San