Dodici mesi fa, si discusse del gusto – secondo alcuni, dubbio – di quei drappi e anche di quanto furono pagati (alla fine, pare 3.700 euro), oltre che del messaggio che contenevano: una frase tratta dal diario dello sfortunato Andrea Dellomonaco, scomparso prematuramente a causa di una odiosa malattia. «Una delle cose da vivere sempre per non rimpiangere mai… l’amore», pensiero interessante e profondo, ma ritenuto poco attinente al Natale.
Prima delle festività di fine anno 2013, a montare le bandiere pensarono i quattro Rioni a spese del Comune: 2mila euro perché ciascuno di essi provvedesse ad addobbare la propria area di competenza.
Oggi, però, sembra che disponibilità economiche non ce ne siano, dunque i Rioni sono poco incentivati a fare altrettanto. Il rischio che quelle bandiere – pagate, il giusto o troppo ormai poco importa – restino nelle segrete di palazzo di città è concreto. L’ente non ha soldi, i Rioni non hanno tempo.
Lo conferma la funzionaria comunale dottoressa Antonella Gobbi, che però sta studiando delle soluzioni perché quegli addobbi, di sicuro originali, non rimangano inutilizzati.
Una delle ipotesi è affidata al buon cuore dei Rioni stessi che, per amore della città, potrebbero farsi carico di provvedere a titolo gratuito all’installazione di pali e drappi. Come l’anno scorso, ma senza rimborsi spese.
Un’altra possibilità è che operai dipendenti del Comune facciano da sé dopo aver prelevato i pali di sostegno dalle sedi rionali, almeno per colorare un po’ le principali piazze di Oria.
Secondo Gobbi, in ogni caso la città sarà addobbata a stretto giro. Con o senza la collaborazione dei Rioni. Le bandiere? Sarebbe un peccato se non fossero utilizzate, dunque probabile che alla fine almeno un parte di esse sia tirata fuori dagli scantinati del municipio e finisca nuovamente per strada.