Niente ingressi omaggio per la stagione teatrale di Francavilla, ma con tessera Coop e Ikea il diritto a uno sconto: polemiche

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Da sinistra: il sindaco Maurizio Bruno, l’assessore Anna Maria Padula, il dirigente Tpp Giulia Delli Santi

L’avvio della stagione di prosa a Francavilla, organizzata al Teatro Italia dal Comune in collaborazione con il Teatro pubblico pugliese e presentata dall’assessore Anna Maria Padula e dalla dirigente del Tpp Giulia Delli Santi, partirà il prossimo 14 dicembre: nessun biglietto o abbonamento omaggio per amministratori e autorità – a differenza che in passato – riduzioni per docenti, associazioni, over 65 e under 25 e poi riduzioni per i possessori di tessera Coop e Ikea sugli ingressi agli spettacoli (nove in tutto, più un evento speciale).

L’opposizione, però, non ha preso bene quest’ultimo aspetto sui social infuria la polemica soprattutto tra il capogruppo de La Puglia prima di tutto, Gianni Capuano, e l’ex assessore di centrodestra a Turismo e spettacolo Mimmo Bungaro da una parte, la stessa Padula dall’altra.

delibera teatro 1A quanti trovano anomali i benefici ai titolari di tessere Coop e Ikea – a dire dell’assessore le medesime persone che negli anni passati facevano incetta di biglietti e abbonamenti omaggio – risponde così: «Semplicemente, Ikea e Coop sono convenzionate col Tpp, come anche Feltrinelli. Abbiamo allargato la platea degli sconti anche a docenti, associazioni culturali e teatrali, oltre che over 65 e under 25. Di più non si poteva, ma già così i ridotti saranno tantissimi (spero). Magari poi qualcuno è rimasto male perché non ci sono più abbonamenti gratis per nessuno: questo, sì, sarebbe molto triste».

Secondo Capuano e Bungaro, però, le cose non quadrano. Bungaro, in particolare, dopo aver smentito l’esistenza in passato di favoritismi, paventa l’attuale esistenza di irregolarità “tecnico-politiche”: cioè, di contratti, a suo dire, conclusi sulla parola, “a fiducia”, sostiene, facendo riferimento anche all’ultimo cartellone eventi estivo.

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Mimmo Bungaro

Dal canto suo, Padula si schermisce e precisa: «Riguardo agli abbonamenti e agli ingressi gratuiti, ho la prova che ve ne fossero, e tanti: così numerosi da non far quadrare gli incassi. Mai lo smentirò. Stenderei un velo pietoso e non difenderei l’indifendibile. Rispetto alla correttezza degli ultimi atti amministrativi, pur stimando la tua notevole esperienza, non sono le nostre carte quelle passate al vaglio attualmente da Guardia di Finanza e Carabinieri». 

Gianni Capuano
Gianni Capuano

Insomma, il sipario deve ancora aprirsi, ma le polemiche si sono già alzate. In fondo, anche questa è prosa.

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