Lo definiscono “un gesto stupendo”, “nobile” e ringraziano di vero cuore. Ma preferiscono rinunciare. Con una lettera protocollata a Palazzo di Città lo scorso ottobre i parroci delle chiese di Francavilla Fontana che ospitano il servizio mensa della Caritas, hanno comunicato l’intenzione di rinunciare al 10% delle indennità mensili devolute per beneficenza dal sindaco Maurizio Bruno e dai suoi assessori. I componenti della nuova amministrazione, appena insediatisi, avevano dato seguito all’impegno preso in campagna elettorale, rinunciando da subito a parte delle loro retribuzioni a favore delle mense cittadine gestite da Caritas. In un primo momento le parrocchie coinvolte (Basilica del santo Rosario, parrocchia del Carmine e parrocchia Maria santissima della Croce) avevano deciso di accettare di buon grado, arrivando a dare le proprie coordinate bancarie. Poi qualcosa è mutato. In particolare frati e sacerdoti hanno avvertito, dicono in una lettera, il rischio di snaturare lo spirito caritatevole della Caritas, istituzionalizzando una solidarietà che invece dovrebbe, a loro modo di vedere, restare privata e personale.
Di seguito riportiamo per intero il testo della lettera inviata al sindaco da don Alfonso Bentivoglio, don Emanuele Balestra, don Franco De Padova, don Fernando Dello Monaco, padre Benedetto Taccardi e padre Salvatore Palmisano.
“Abbiamo apprezzato, unitamente alla Comunità cristiana, il suo gesto di solidarietà verso i poveri che si è concretizzato nella decisione di destinare alle tre mense Caritas della città il 10 percento dello stipendio degli assessori dell’amministrazione da lei guidata. Abbiamo anche comunicato le coordinate bancarie delle nostre parrocchie onde tutto si realizzasse nella massima trasparenza. Abbiamo però realizzato una riflessione sapienziale, con il contributo degli operatori laici impegnati nelle tre mense Caritas, ed in merito al vostro nobile gesto vogliamo comunicare la nostra decisione di rinunciare al contributo suddetto per le motivazioni qui di seguito esposte:
1 – Desideriamo che la mensa Caritas, anche con la spesa economica che comporta, resti un gesto totalmente gratuito, sostenuto esclusivamente dalla carità dei fedeli laici appartenenti alle tre comunità. Il vostro contributo, in quanto amministrazione comunale, potrebbe indurre diversi cristiani a perdere la tensione verso la carità, sentendosi sostituiti dall’istituzione civile. Infatt, alcuni fedeli, avendo appreso la notizia propagandata dalla stampa, cominciano ad affermare in maniera semplicistica: “Adesso il Comune vi da i soldi per la mensa dei poveri!”.
2 – Ci permettiamo di suggerire che il contributo stabilito possa essere accantonato e utilizzato per i mesi di luglio, agosto, settembre quando le tre mense parrocchiali sono chiuse, per i bisogni delle persone che frequentano le mense, nei modi e nei tempi che l’amministrazione riterrà più idonei. Nel caso in cui fossero stati già erogati dei contributi, essi verrano subito restituiti.
3 – Ribadiamo che le tre mense Caritas, al momento, restano aperte nei mesi da ottobre a giugno perché, essendo sostenute e realizzate mediante una pura forma di volontariato, trovano difficoltà a reperire aiuto nei tre mesi estivi, luglio – settembre, che vedono i volontari, nella quasi totalità, in campagna o al mare, e perciò fuori delle città. Se dovessero mutare le situazioni, saremmo ben lieti di offrire un servizio gratuito e continuato.
Esprimendo ancora la nostra ammirazione per il gesto stupendo di attenzione ai poveri e disponibili a ogni collaborazione, profittiamo per augurarle un lavoro ricco di frutti, a favore dell’intera cittadinanza”.