Si riceve e pubblica:
Lo spiegamento di forze con cui è stato accolto il vice ministro Bubbico in occasione della inaugurazione della sede dell’Associazione Antiracket francavillese è apparso a molti assolutamente eccessivo rispetto al tono che avrebbe dovuto avere una iniziativa rispetto alla quale i francavillesi si attendono più sobrietà, meno parole e più fatti.
Benissimo che l’Associazione Antiracket abbia una sede, benissimo che si esalti la specifica e delicata funzione. Ma non dovrebbe menar scandalo chiedere un rendiconto – di natura meramente istituzionale – sull’attività svolta fino ad oggi, sulle iniziative assunte, sulle denunce fatte e ricevute.
Non mi pare che sotto questo aspetto ci sia molto da dire. E semmai l’Associazione può essere stata impedita nel corso degli anni nello svolgimento della sua funzione (sperando che gli eventuali impedimenti non siano addebitabili alla mancanza di sede, perché sarebbe francamente poco credibile), quella di ieri sarebbe stata una occasione straordinaria per evidenziare gli eventuali correttivi da apportare, stante il fatto che alla nostra città non serve una Associazione Antiracket che esista solo sulla carta, ma un organismo che funzioni efficacemente in stretto e diretto contatto con le istituzioni locali e provinciali, con le forze dell’ordine e la magistratura.
Da cittadino francavillese, da politico e da uomo delle istituzioni mi auguro solo che non si ripeta più ciò che accadde in un non lontano passato, quando di fronte al grido d’allarme che ebbi a lanciare di fronte al rigurgito di episodi criminosi l’Associazione, lungi dal sostenere la tesi, si unì a chi ebbe ad accusarmi di procurato allarmismo.
Che la giornata di ieri si apra ad un nuovo corso è quanto mai auspicabile.
Euprepio Curto, consigliere regionale e comunale