Centro per immigrati a Francavilla, paga (anche) il Comune: e volano parole grosse in Consiglio

Il Consiglio comunale di Francavilla Fontana
Il Consiglio comunale di Francavilla Fontana

Scontro al calor bianco fra maggioranza e opposizione a Francavilla Fontana, durante il Consiglio comunale convocato – anche – per l’approvazione della quota di coofinanziamento del Comune a favore del Centro per rifugiati politici presente in piazza Marconi, e gestito dal consorzio privato “Nuvola”. La struttura, che ospita e ospiterà circa 24 immigrati giunti in Italia per fuggire da guerre, torture e oppressione, costerà alle casse comunali poco più di 66mila euro all’anno: il resto degli stanziamenti, circa 200mila euro, saranno forniti dal governo centrale. Come precisato dalla stessa delibera approdata in aula il Comune di Francavilla non verserà quei 66mila euro in denaro contante, ma mettendo a disposizione la propria forza lavoro: in particolare “cedendo” al consorzio Nuvola i 3 propri assistenti sociali, che dedicheranno parte delle loro ore di lavoro alla struttura per rifugiati anziché al Comune.

Un buon compromesso tra solidarietà ed esigenze di cassa? Per la giunta guidata dal sindaco Maurizio Bruno sì: la manovra, assicura la maggioranza, sarà a costo zero. Ma per parte delle opposizioni è solo una partita di giro. Forza Italia ha contestato con Luigi Vitali la delibera argomentando che “la solidarietà ha senso quando chi ha di più rinuncia a una parte della propria ricchiezza per darla a chi non ha nulla: non quando chi ha qualcosa rinuncia a tutto per aiutare gli altri. Quella – ha tuonato Vitali – è fessaggine”. Per gli azzurri infatti “il centro assorbirà a tempo pieno 2 assistenti sociali su 3 che sono nell’organico del Comune. In questo modo 24 immigrati avranno a loro disposizione 2 assistenti sociali e il resto dei francavillesi dovranno dividersi l’assistente sociale che resta”. La maggioranza ha duramente contestato tale impostazione, precisando che quei 24 immigrati non avranno realmente bisogno di due assistenti sociali, loro dedicate per tutto il giorno.

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E non solo. La decisione di avviare quel centro a Francavilla, hanno spiegato esponenti della giunta e della maggioranza, non è stata presa dall’amministrazione Bruno, bensì dal precedente commissario prefettizio: “Noi – ha ribadito la consigliera Latartara – siamo arrivati a cose già fatte, e non abbiamo il potere di bloccare dei finanziamenti statali già stanziati”.

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Il consigliere comunale di Progettiamo per l’Italia Euprepio Curto

Il clima della discussione si è però fatto teso quando a prendere la parola è stato il consigliere di Progetto per l’Italia Euprepio Curto, che ha sollevato – pur condividendo l’impostazione della legge Bossi Fini che ha istitutito questi centri nel 2002 – una serie di obiezioni sia di natura politica, che tecnica. “Innanzitutto – ha osservato Curto – quando c’era il commissario prefettizio, tutti applaudivate a ogni sua decisione, mentre io ero il solo a contestarne la quasi totalità degli atti. E ogni volta ero lasciato solo. Adesso che fate? Ogni volta che avete un problema dite che la colpa è del commissario prefettizio”. Poi chiama in causa l’assessore alle politiche sociali Gerardo Trisolino: “Avrei gradito – ha detto Curto – anche un suo intervento, e chiedo qual è il costo di ognuno di questi immigrati per le casse pubbliche”. Quindi il nodo soldi pubblici a un consorzio privato: “Con quale procedura – ha chiesto l’ex senatore – si è deciso di affidare quasi mezzo miliardo di vecchie lire dei francavillesi al Consorzio Nuvola? Perché a quella ditta e non a un’altra?”.

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L’assessore alle politiche sociali Gerardo Trisolino

Parole, quelle di Curto, che hanno innescato la reazione piccata dell’assessore Trisolino, che ha bollato alcuni passaggi degli interventi giunti dalle opposizioni come “strumentalizzazioni che potrebbero alimentare atteggiamenti xenofobi”. Immediata e stizzita la reazione del consigliere Curto: “Lei non ha risposto a nessuna delle domande che ho posto. Da parte sua c’è una grande impreparazione. E non deve permettersi mai più di far passare il nostro come un atteggiamento xenofobo”. Parole riprese anche dal consigliere comunale d’opposizione Giovanni Capuano che ribadisce: “Non è vero che il Comune non paga. Quei 66mila euro all’anno li verserà come parte dello stipendio delle assistenti sociali a favore del centro. Assistenti sociali che ci hanno spiegato in commissione di essere già oberate di lavoro”.

Terminata la discussione la parola è passata al voto. E questo, come previsto, è stato favorevole alla partecipazione del Comune alle spese del centro. Ma c’è da star certi che la questione è tutt’altro che chiusa.

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