Giornata mondiale del diabete, “Impavidi destini”: striscioni contro le disparità anche a Francavilla e Ceglie

Lo striscione comparso presso l'ospedale di Ceglie
Lo striscione comparso presso l’ospedale di Ceglie

Si riceve e pubblica:

“Basta disuguaglianze territoriali per la cura del diabete” è il testo degli striscioni affissi in tutta Italia da Impavidi Destini, associazione che si occupa di disabili, davanti le strutture sanitarie che erogano la fornitura di presidi farmaceutici per le persone affette dal diabete, malattia il cui simbolo internazionale è il cerchio blu contenuto nello striscione.

Lo striscione comparso presso l'ospedale di Francavilla Fontana
Lo striscione comparso presso l’ospedale di Francavilla Fontana

“In questo 14 novembre, giornata mondiale del diabete, vogliamo denunciare – spiega Fabrizio Montanini, responsabile di Impavidi Destini – la grave situazione in cui versa la Sanità italiana colpita dai tagli di un Governo che incredibilmente reputa più importante risparmiare su farmaci essenziali per la vita di una persona affetta da diabete piuttosto che evitare ingenti spese come quelle inerenti alla politica internazionale o alle folli pensioni dei politici.”

“Questi tagli ai presidi per i diabetici diventano considerevoli in Regioni come la Sicilia dove ad esempio l’erogazione delle strisce per la misurazione del valore glicemico è meno della metà rispetto alla media nazionale. Assistiamo inoltre – continua Montanini – ad un’altra disuguaglianza nella cura che colpisce tutti i diabetici italiani, i quali, a differenza di quelli residenti in altre nazioni, non hanno la possibilità ad accedere a innovativi macchinari che migliorerebbero notevolmente la qualità della loro vita come i microinfusori per la terapia insulinica e i sensori per il monitoraggio del livello del glucosio nel sangue di ultima generazione.”

“In questa giornata, Impavidi Destini – conclude il presidente Serena Grasso – chiede al Governo di garantire per ogni diabetico, di ogni Regione, le migliori prestazioni sanitarie, riducendo così la spesa per eventuali dispendiose complicanze, e propone di fissare un livello di prezzo massimo per le farmaceutiche per presentarsi in una Asl che sia uguale per tutte le Asl del territorio nazionale.”

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