A pochi giorni dal 25esimo anniversario della caduta del muro di Berlino, è caduto anche il “muro” tra i consiglieri comunali di Forza Italia Antonio Andrisano – il più suffragato del suo partito alle scorse amministrative – e Luigi Vitali, anche coordinatore provinciale del partito oltre che ex deputato. Il paragone è azzardato anche perché il muro eretto tra e dai due era più paragonabile a un muretto a secco, ma pur sempre di disgelo si tratta.
Un gelo, il loro, nato nella segreteria degli azzurri e che qualcuno ha assimilato, in scala sensibilmente ridotta, a quello che contraddistingueva fino a qualche giorno addietro i rapporti, non proprio idilliaci, tra il leader nazionale di Fi, Silvio Berlusconi, ex cavaliere e presidente del Consiglio dei ministri, e l’europarlamentare – recordman di preferenze alle europee – Raffaele Fitto.
Cosa di preciso avesse generato l’astio tra Andrisano e Vitali, è difficile dirlo. Si sa che risale agli ultimi tempi dell’amministrazione guidata dall’allora sindaco Vincenzo della Corte, ai tempi in cui cioè scoppiarono i casi personale del primo cittadino (l’indagine, poi il rinvio a giudizio a seguito del servizio di Striscia la notizia, con Andrisano che, per inciso assiste della Corte), quello delle farmacie (con metà amministrazione comunale sotto indagine e poi rinviata a giudizio) e quello del Pug. Si ricordano, a questo proposito, le dimissioni anticipate rispetto alla caduta di Consiglio e giunta rassegnate dall’ex e attuale assessore all’Urbanistica Roberta Lopalco e dallo stesso Andrisano.
Divergenze di vedute avevano poi contraddistinto anche la marcia d’avvicinamento alle amministrative della scorsa primavera, con un Andrisano evanescente sia durante le primarie del centrodestra (novembre 2013) sia successivamente, salvo poi candidarsi comunque al Consiglio comunale nelle fila di Fi dopo un brevissimo passaggio insieme con altri nel Nuovo centrodestra.
Si è poi votato, il centrodestra ha perso, Vitali si è classificato secondo della sua lista – la più forte in assoluto – e Andrisano primo. A dividerli, appena qualche voto, sufficiente però a portare Andrisano, e non Vitali, temporaneamente sullo scranno più prestigioso delle assise: quello di presidente, in qualità di consigliere anziano, prima che la nuova maggioranza eleggesse Maria Passaro in quota Sel.
Il resto è storia recente: Antonio Sgura (candidato sindaco sconfitto) a tenere separati di un posto i due tra i banchi della minoranza, fin qui pochi sguardi – nessuno d’intesa – in assemblea, nessun contatto esterno, fosse stato anche durante le riunioni di partito.
Ieri, infine, il riavvicinamento, chissà se temporaneo o, come si usa dire, sul “programma” in un noto ristorante-pizzeria del posto. Lo testimonia una foto pubblicata, come ormai si usa, da Andrisano sul suo profilo facebook.
Una Coca Cola Zero – forse per mantenere la linea – dal lato di Vitali, una bionda piccola da quello di Andrisano, presumibilmente in attesa di una pizza. Il primo che guarda l’obiettivo, il secondo che guarda il primo o che dal primo si guarda. A seconda dei punti di vista. Cosa si siano detti dopo il berlusconiano della prima ora “orgoglioso di essere… sempre lo stesso” Vitali e il fittiano degli ultimi tempi Andrisano, è arduo ipotizzarlo. Di sicuro la politica, con le regionali ormai dietro l’angolo, sarà stata uno dei – magari tanti – temi trattati.