Comoda, sarebbe comoda per migliaia e migliaia di cittadini, ma la Bradanico Salentina – statale di collegamento tra Taranto e Lecce, passando per Manduria e San Pancrazio Salentino – man mano che passa il tempo somiglia sempre più da vicino alla Salerno-Reggio Calabria, l’infrastruttura incompiuta per antonomasia in Italia. Sul completamento dell’importante superstrada aveva puntato forte, quando era presidente della Provincia di Brindisi, nell’ottica del cosiddetto Grande Salento, Massimo Ferrarese, che aveva coinvolto i colleghi dei capoluoghi jonico e salentino.
L’allungamento della Manduria-Lecce, nel tratto che interessa principalmente San Pancrazio, sarebbero dovuti partire – dopo la predisposizione e l’aggiudicazione del bando di gara – nel dicembre 2014 grazie a un finanziamento di 50 milioni di euro, ma così a quanto pare non sarà poiché la Regione Puglia ha espresso parere negativo, nonostante nel 2012 avesse firmato un accordo di programma in tale direzione con il Ministero delle Infrastrutture e dei trasporti e con quello dello Sviluppo economico.
Se dunque è prossimo al naufragio il tratto sanpancraziese dell’opera, ancora più in alto mare appare quello che da Fragagnano sarebbe dovuto approdare nella stessa Maduria (60 milioni di euro). Oltre ai 110 milioni di euro di cui sopra, ce ne sarebbero a rischio altri e 200 inizialmente previsti per ulteriori prolungamenti della statale. Un’eventualità di cui si discuterà nel corso di un incontro tra la Regione e i Ministeri interessati in programma per settimana prossima.
Ferrarese, intanto, auspica un interessamento forte diretto da parte dei presidenti delle tre Province salentine e degli amministratori dei Comuni prossimi alla rete viaria a ché non sia perpetrato un ulteriore scippo di fondi pubblici ai danni del territorio.