Si riceve e pubblica dal cavalier Franco Arpa, titolare del blog www.arpa-oria.com, a proposito dell’impianto fotovoltaico realizzato in prossimità della chiesetta rupestre della Madonna della Scala a Oria, un impianto che a dire di Arpa presenterebbe irregolarità concernenti soprattutto il mancato rispetto del vincolo paesaggistico e delle prescrizioni dell’autorità:
Salve,
ho motivo di ritenere che codesta redazione deve informare i propri lettori di una novità riguardante l’impianto fotovoltaico oggetto dell’articolo pubblicato al link: https://www.lostrillonenews.it/2014/09/05/oria-quellimpianto-fotovoltaico-non-rispetta-i-vincoli-ce-replica-niente-vero-i-pareri-tutti-gli-enti
Mi riferisco a un’ordinanza ( http://www.albopretorio.clio.it/oria/controller.php?id=5942 ) emessa lo scorso mese di ottobre dall’Ing. Emanuele Orlando del locale Ufficio Tecnico Comunale, relativa a certificata difformità (segnalata fra l’altro alla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Brindisi) della recinzione rispetto agli obblighi imposti dalla Regione Puglia in sede di rilascio dell’Autorizzazione Unica.
Nella mail che vi aveva inviato la “persona informata dei fatti”, fra l’altro si legge:
[Caro Direttore,
Le scrivo come persona informata dei fatti circa le paventate irregolarità relative alla costruzione dell’Impianto Fotovoltaico Palombara (via Madonna della Scala).
Una prima fondamentale premessa è che l’attuale “ossessione mediatica”, abbastanza nota alla città di Oria, relativa ad un impianto fotovoltaico autorizzato nel 2010 e che produce energia dall’agosto del 2011 nasce da un complesso, universalmente e scientificamente riconosciuto: il complesso del pene piccolo. Per maggiori approfondimenti in merito al complesso e per chi volesse dare il proprio contributo non esiti a contattarmi.
Quanto alla “mitica” recinzione che non rispetterebbe le altezze, vorrei far presente che l’impianto è costituito da una recinzione preesistente e regolarmente autorizzata tramite Autorizzazione Comunale n° 16 del 28/02/1991 e per la quale è stata presentata D.I.A. per interventi di manutenzione ordinaria e straordinaria con apertura di passo carrabile in data 10/03/2011 con istanza prot. n° 5057.
Quanto alle recinzioni di cui all’Autorizzazione Unica, trattasi di quelle interne che non solo sono alte 150 cm ma sono anche sollevate da terra 40 cm per consentire il passaggio della fauna (in questo caso volpi di cui il territorio è ricco, non solo in campagna ma anche in città, solo che quelle in città sono meno furbe).
Sarebbe assurdo se la recinzione di via Madonna della Scala fosse, come qualcuno “intelligentemente” chiede, alta 150 cm e 40 cm da terra perché vi sarebbe il rischio che qualche bambino scambiasse il parco fotovoltaico per un parco giochi e si potrebbe mettere a giocare al piccolo elettricista con i cavi su cui passa un po’ di corrente elettrica che soddisfa giusto mezza Oria. Faccia Lei!
Quanto alle siepi perimetrali, consiglio una visita oculistica in quanto le siepi, autoctone, ci sono e le piante furono poste a dimora nell’agosto del 2011, all’epoca erano alte circa 30 cm, oggi circa 120 e sono posizionate a distanza di 40 cm l’una dall’altra.]