Francavilla lunedì dichiarerà guerra agli Usa, all’India e ai paesi con arsenali atomici. Ecco in esclusiva cosa sta accadendo

Il Caro leader della Corea del Nord Kim Jong Un prepara con i generali il piano d'attacco contro Francavilla Fontana
Il Caro leader della Corea del Nord Kim Jong Un prepara con i generali il piano d’attacco contro Francavilla Fontana, che lunedì potrebbe approvare un ordine del giorno contro l’armamento nucleare
Il Consiglio comunale di Francavilla Fontana
Il Consiglio comunale di Francavilla Fontana

Sono ore febbrili per i destini del pianeta Terra. Il mondo è da ore col fiato sospeso, e lo resterà fino a lunedì, quando il Consiglio comunale di Francavilla Fontana voterà – nell’ordine – una mozione “a favore dei due marò Latorre e Girone imprigionati in India”; una mozione sul trattato transatlantico fra Europa e Stati Uniti per il libero scambio; un ordine del giorno “sull’adesione alla campagna ‘senza atomica’: trasformare lo spirito dell’uomo per un mondo libero dalle armi nucleari. Approvazione”. Da quando l’ordine del giorno è stato presentato al Comune di Francavilla Fontana, nel mondo è scattato il conto alla rovescia. Intense trattative sono in corso fra i vari Stati per trovare un’intesa. La Casa bianca trema, l’Unione europea scricchiola, in India sono esplosi focolai di rivolta e sul disarmo nucleare è intervenuto perfino il leader dell’impenetrabile Corea del Nord Kim Jong Un: “I francavillesi – ha dichiarato durante i festeggiamenti nazionali per la caduta del suo primo dentino da latte – non ci fermeranno. Costruiremo l’atomica. E marceremo su piazza Umberto I. Di domenica. Così ci prendiamo qualcosa che là stanno locali belli”.

Lo StrilloneNews.it è intanto venuto in possesso delle trascrizioni telefoniche delle negoziazioni in corso fra il Comune di Francavilla Fontana e il presidente degli Stati Uniti d’America Barack Obama. Le riportiamo integralmente.

A sinistra il presidente Usa Barack Obama. A destra il sindaco di Francavilla Fontana Maurizio Bruno
A sinistra il presidente Usa Barack Obama. A destra il sindaco di Francavilla Fontana Maurizio Bruno

Comune di Francavilla Fontana, venerdì 7 Novembre, ore 15. Segreteria del sindaco Maurizio Bruno.
Comune: “Segreteria del sindaco Bruno, come posso esserle utile?”
Casa bianca, Usa: “Pronto, qui è la Casa bianca. Il presidente degli Stati Uniti Barack Obama vorrebbe parlare col sindaco Bruno”.
Comune: “Un attimo, vediamo se c’è. Rimanga in linea. La mettiamo in attesa. “Io, vagabondo che son io, vagabondo che non sono altro, sold..“. Pronto?”
Casa bianca: “Il sindaco Bruno? Le passo il presidente Obama”.
Bruno: “Obama? Ah pizz(incomprensibile, ndr) Obama. Pinsava Ferrarese. (in sottofondo, rivolto alla segretaria) Obama ete no Ferrarese! Specifica la prossima vota no!”. “Sì, sì, me lo passi”
Obama: “Hi Maurizio, how are you?”
Bruno: “Ae presidè no ziccà a parla’ americano ca mi ni vo in confusione”.
Obama: “Ok ok, hai ragione. Provo col mio italiano. Senti Maurizio, ti chiamo per quella storia del vostro Consiglio comunale. Fonti di intelligence mi hanno riferito che lunedì discuterete del trattato sul libero scambio fra Usa e Unione europea. Noi qui siamo molto preoccupati. Perché vi state mettendo di traverso?”
Bruno: “E ce uè ti me frati? Lu sai com’è cuddu no?”
Obama: “Chi?”
Bruno: “Emanueli Modugno. S’è fissato, tici ca non è na cosa bona”.
Obama: “Modugno? Shit! Quel comunista di m(incombrensibile). Lo sapevo che c’erano di mezzo i comunisti. Quell’infame di Fidel Castro, c’entra lui, ne sono sicuro. E’ l’ora di invadere Cuba”
Bruno: “Noni statti fermo. Ca Fidel va murennu. Facimu cussì: mo’ parlo io con Emanuele. Vedo che si può fare. Tu statti fermu però”.
Obama: “Ok, il destino dell’America è nelle tue mani”
Bruno: “Tranquillo”
Obama: “Ah senti Maurì, qua le cose non mi stanno andando tanto bene elettoralmente parlando. Hai qualche consiglio?”
Bruno: “Mmmmm, vediamo. Qual è il simbolo del vostro partito?”
Obama: “E’ un asino, una mula”
Bruno: “No niente allora lassamu perdiri. Se ho qualche idea ti chiamo”
Obama“: “Ok Maurizio, grazie ancora. Ah senti…”
Bruno: “Dimmi, Bara'”
Obama: “Mi saluti Mario Filomeno?”
Bruno: “A ccititi”. Click
Obama: “Pronto? Hello? Hello?”

Proteste in India, estremisti bruciano un manichino con le fattezze del consigliere Giovanni Capuano
Proteste in India, estremisti bruciano un manichino con le fattezze del consigliere Giovanni Capuano
Gianni Capuano
Gianni Capuano

Intanto in India il governo sta cercando a fatica di sedare i disordini esplosi dopo la diffusione dell’Ordine del giorno del Consiglio comunale di Francavilla Fontana. Ci spiega tutto il nostro inviato da Nuova Delhi: “La popolazione ormai qui teme che, dopo l’intervento del Comune di Francavilla, i marò Latorre e Girone accusati di aver ucciso due perscatori scambiati per pirati, siano rilasciati senza un regolare processo. Nel mirino degli estremisti sembra esserci in particolare il consigliere comunale della Puglia Prima di tutto Giovanni Capuano, autore della mozione. Per tutta l’India sono comparse manifestazioni spontanee durante le quali ritratti del consigliere Capuano sono stati dati alle fiamme, e con essi la bandiera della Puglia prima di tutto che qui in India è stata venduta proprio assai durante le ultime elezioni. Di fronte al palazzo del Governo è stato inscenato anche l’ippiccamento di un manichino con il viso di Capuano.

Il primo ministro indiano Narendra Modi
Il primo ministro indiano Narendra Modi

Ma la politica si sta dimostrando di polso debole e impaurita. Io stesso, da semplice inviato dello Strillone, ho assistito al primo faccia a faccia fra il primo ministro indiano Narendra Modi e i suoi più stretti consiglieri. Il premier, bianco come un cencio, aveva le mani nei capelli e ripeteva dondolandosi sulla sedia ‘i francavillesi, i francavillesi, stanno arrivando i francavillesi. Chiamate Maurizio’. Pare sia stato ricoverato d’urgenza per un esaurimento nervoso quando gli è stato riferito che Bruno non avrebbe risposto al telefono perché da piccolo quando giocava ai cowboy e agli indiani a lui facevano fare sempre la parte del cowboy. E niente, mo’ gli è rimasta sta cosa che ce l’ha con gli indiani. Da Nuova Delhi, per ora, è tutto”.

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