Il sindaco di Francavilla Maurizio Bruno ha risposto al consigliere regionale e comunale Euprepio Curto riguardo il Consiglio comunale sul piano farmacie:
«Nella nota stampa diffusa dal consigliere Euprepio Curto, inerente la decisione dell’amministrazione comunale di revocare la delibera sul Piano farmacie datata Aprile 2012, egli ricorda di non aver partecipato a quella votazione perché non era del tutto convinto della bontà di quel provvedimento.
Il Partito democratico già allora, al contrario del pilatesco Curto, espresse una netta condanna rispetto ad una decisione che andava oggettivamente contro gli interessi dei cittadini, in particolare dei residenti del più popoloso quartiere della città privato, ancora una volta, della possibilità di ospitare una farmacia.
I successivi procedimenti avviati dall’autorità giudiziaria non hanno fatto altro che confermare ed alimentare tutti i dubbi maturati attorno ad una vicenda dai contorni ancora oggi poco chiari.
L’avevo scritto nel mio programma elettorale e lo ribadisco ancor di più oggi da sindaco di questa città: la decisione di escludere il quartiere San Lorenzo dalla possibilità di ospitare una farmacia è stata una vergogna e noi faremo di tutto per rimediare.
La magistratura faccia il suo lavoro, ma lo faccia anche la politica assumendosi il compito di difendere fino in fondo gli interessi della collettività, anche a Francavilla!
Curto lo chiama populismo, io lo chiamo rispetto della parola data ai cittadini».
La discussione tra Bruno e Curto è proseguita su facebook, dove il primo cittadino ha postato queste sue considerazioni:
Ha scritto Curto: «Non sei solo tu a volere la farmacia nel quartiere San Lorenzo. La voglio anch’io, con una sola differenza:ovvero, senza forzare procedure e regole. Tu vuoi forzarle? Fallo pure, ma rischi di danneggiare lo stesso quartiere San Lorenzo e chi voterà quella delibera! Te ne assumerai la responsabilità politica, amministrativa, e forse non solo quelle».
La replica di Bruno: «Caro Curto, un amministratore se ha un idea giusta per la città fa tutto quello che la legge gli consente per realizzarla… non scappa durante il consiglio comunale».