di EMILIO MOLA
Ci sono una serie di interrogativi che ci assillano anche nel momento in cui ci apprestiamo a pubblicare questo video, nel quale potrete ascoltare (e vedere) la testimonianza diretta della madre (un’altra, dopo la mamma che ha lanciato l’allarme su Facebook) di una delle ragazze che domenica sera 26 ottobre sarebbero state inseguite da uomini travestiti da clown nei pressi della villa comunale di Francavilla Fontana. E la prima domanda è “perché”? Se si tratta di una “bufala” bella e buona – così come si è affrettato a certificare lo stesso sindaco Maurizio Bruno con un apposito post – perché inventarsi una balla del genere? Perché delle ragazze di 14 anni avrebbero dovuto gettare nel panico i propri genitori chiamandoli e dicendo loro di essere state inseguite da tre presunti e terrificanti malintenzionati vestiti da clown? Una ragazza a quell’età è solitamente costretta a fare il diavolo in quattro per convincere mamma e papà a lasciarle uscire di sera con le amiche. E, giura Monica Fortuna allo Strillone, sua figlia è proprio così. Quindi a che scopo giocarsi ogni possibilità di mettere il naso fuori da casa, giurando ai genitori d’aver rischiato il rapimento se non peggio? E ancora perché le rispettive mamme, che meglio di chiunque sanno leggere negli occhi delle proprie bambine e distinguere la verità dalla menzogna, il terrore reale da quello simulato, si stanno esponendo in prima persona per raccontare l’accaduto?
Lo Strillone non è dotato di sfere di critallo, macchine della verità o telecamere di videosorveglianza. Il nostro dovere è raccontare, e farlo attingendo a fonti che siano le più dirette possibili. Una mamma che parla di sua figlia è per noi la migliore delle fonti. E tanto ci basta non per dire che a Francavilla e Oria si aggirano mostri mascherati pronti a rapire ragazzine per farne chissà cosa, ma per raccontare dei fatti che rispettano, date le fonti, i criteri della verosomiglianza. La nostra speranza è che sì, sia tutta una bufala, che delle ragazze siano state vittime di un’allucinaziona collettiva, o autrici di uno scherzo autolesionistico dal quale non potrebbero mai e poi mai trarre alcun vantaggio. Ma, ripetiamo, è solo una speranza. Il dovere è invece quello di raccontare, senza pregiudizi, stando ben lotani dal “sentito dire”, e stando ben vicini a chi ha il coraggio di metterci la faccia, in buona fede, senza esitazioni. Per quel che ci riguarda, ribadiamo quanto scritto nel precedente articolo: se ci sono, se davvero esistono, a nostro parere questi cazzari hanno quale unico obbiettivo quello di terrorizzare la gente: uno scherzo in anticipo rispetto alla notte di Halloween. Ma uno scherzo di pessimo gusto, perfino pericoloso. Ritrovarsi faccia a faccia nel cuore della notte degli sconosciuti in maschera che provano a inseguirti farebbe fare le bizze al cuore anche dei più impavidi. Ma potrebbe mandare in tilt, con conseguenze drammatiche, quello dei più deboli e impressionabili.