E’ un po’ come la favola di Pollicino, che per non perdere la via verso casa lasciò lungo il tragitto dei piccoli sassolini bianchi. Vito Licchi, 47 anni, residente nel Fasanese, si è reso protagonista di una vicenda non molto dissibile: ma a sua insaputa, e contro la sua volontà. Le tracce lasciate sul tragitto verso casa sono quelle piovute una goccia dopo l’altra dal serbatoio carico di olio vegetale esausto che aveva appena trafugato da un frantoio. Quando i carabinieri della compagnia di Fasano sono stati informati del furto l’uomo era già andato via con i suoi 40 quintali di refurtiva. Ma per i militari, rintracciarlo, non è stata un’impresa improba. Notate sull’asfalto tracce di liquido scuro e persistente, non hanno dovuto far altro che seguirle: indovinando l’idea. La scia a cui si erano incollati li ha portati metro dopo metro fin dentro un garage; e lì, rinchiusi in un serbatoio, i 40 litri di olio vegetale esausto scomparsi dal frantoio. Valore complessivo della refurtiva: ben 3mila euro. Licchi, beccato con le mani nell’olio, è stato quindi arrestato in flagranza di reato per furto aggravato. Con lui è finito nei guai un presunto “compare”, G. C. di 31 anni, denunciato a piede libero per ricettazione, poiché ritenuto il proprietario del camioncino utilizzato per il trasporto della refurtiva.
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