Si dovrebbe chiamare proprio così: “Il parco dell’amore”. E se qualcuno pensa che si tratti di un luogo dove le coppiette possano appartarsi indisturbate, senza più doversi affannare in ricerche estenuanti e pericolose per le campagne del circondiario, o eclissarsi nelle strade più buie e nascoste del centro abitato col rischio di farsi beccare in flagranza da qualche passante, allora ci ha preso. Si tratta proprio di questo. L’idea, partorita e lanciata già nel 1996 dal consigliere comunale Emanuele Modugno, torna oggi alla ribalta per volontà dello stesso ideatore. “In una seduta di consiglio comunale nel 1996 – ricorda Modugno – feci una proposta per quei tempi scioccante (“Il parco dell’amore”). Il quotidiano di Brindisi se ne occupo’ ampiamente, il giornalista che firmo’ l’articolo se non ricordo male fu Gianni Giovanni Cannalire. Ora i tempi mi sembrano maturi per riproporre l’idea, infatti ne abbiamo parlato nella V^ commissione consigliare e tra una battuta e qualche risata, non mi pare che la risposta dei componenti sia stata negativa”.
Ma il consigliere Modugno non si limita a rilanciare l’idea. Va oltre, e già delimita i confini entro i quali amarsi liberamente, lontano da occhi pudici e indiscreti: “Il luogo adatto per sistemare il parco potrebbe essere il ‘Parapallo’, luogo dove per decenni le nostre giovani coppie si sono appartate anche senza permessi o regolamenti comunali”.
Anche Sergio Tatarano, ricorda Modugno, nel blog “Francavilla Radicale” si occupò della questione in un post del 19 luglio 2009. Questo è ciò che scrisse: “Si sta parlando ultimamente delle (legittime!) lamentele dei residenti della zona “Parapallo” a Francavilla, costretti a fronteggiare quotidianamente coppiette in cerca di intimità. La buona amministrazione si deve sforzare di escogitare soluzioni che portino beneficio all’intera collettività. Se dunque appare ben comprensibile quale sia il fastidio arrecato ai residenti da tale costume, c’è tuttavia il rischio di trascurare la difficoltà (oserei dire senza mezzi termini) esistenziale di quelle coppie che non hanno altro luogo dove incontrarsi per vivere qualche momento di amore nella più piena libertà.
C’è la necessità quindi di studiare una qualche soluzione che tuteli anche quelle coppie, spesso giovanissime, da qualunque pericolo di essere spiati da occhi indiscreti o, peggio, di reprimere ogni impulso e desiderio con la frustrazione di non avere un posto dove essere se stessi in serenità. Creare una sorta di parco dell’amore, un luogo recintato, sorvegliato e suddiviso in singoli posti ben coperti, possibilmente con l’installazione di distributori di preservativi, potrebbe essere l’unica maniera per soddisfare le legittime aspettative dei residenti e, contemporaneamente, delle coppie alla ricerca di qualche attimo di tenerezza, di piacere o di passione”.