Oria, auto incendiata nella notte. La vittima: “E’ la seconda volta. Come possiamo difenderci?”

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Romualdo De Simone
Romualdo De Simone

“Non è stato un incendio accidentale. Qualcuno ha messo della Diavolina prima sul tergicristalli, poi sullo pneumatico. E questo qualcuno è un pazzo, non un criminale. Quelli le cose le fanno per bene”. Per il cavaliere Romualdo De Simone non è la prima volta. La scorsa notte qualcuno ha dato fuoco alla sua auto, in via Tito Livio a Oria, riuscendo fortunatamente a danneggiarla solo in parte. Era già accaduto: “Quella volta mi incendiarono una Renault 21”. La scorsa notte, invece, una Fiat Croma. Tuttavia De Simone non si sente vittima della criminalità: “I delinquenti veri le cose le fanno per bene – spiega – e se una cosa la iniziano, la finiscono. Qui abbiamo invece a che fare con un pazzo. Il problema è che mi chiedo come devo comportarmi di fronte a un pazzo. E lo chiedo alle forze dell’ordine in particolare”. L’autore dell’incendio, grazie all’intervento di un vicino, non è riuscito a devastare del tutto la vettura, come purtroppo solitamente accade: “Non è stato necessario l’intervento dei vigili del fuoco – racconta ancora la vittima – Un mio vicino di casa è riuscito a spegnere le fiamme prima che queste si estendessero su tutta la macchina”. Resta tuttavia il problema. Se le cose stanno così come riferite da De Simone, se davvero l’attentato non rientra in una logica criminale, fatta di cavalli di ritorno, intimidazioni o altro, non può che prendere piede la pista del piromane. Un “pazzo”, come lo definisce l’ultima vittima, che potrebbe colpire chiunque, per il solo piacere di farlo.

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