Francavilla, auto bruciata nella notte: “Non ce la facciamo più. Qualcuno ci perseguita”

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Italo Andriulo
Italo Andriulo

“Non ce la facciamo più. E’ una storia che va avanti da troppi anni, e non sappiamo quando e si finirà. Quello di questa notte è stato solo l’ennesimo episodio. Forse il più grave, ma non di certo il primo”. Italo Andriulo e Rosalba Sgura sono i proprietari della Opel Corsa data alle fiamme nel corso della notte in via Umberto Terracini, a Francavilla: dove finisce la periferia della zona 167, ma non è ancora iniziata la campagna. Lì, poco dopo le 2 e 30, qualcuno ha cosparso la loro auto parcheggiata all’esterno di benzina, dentro e fuori: poi le ha dato fuoco. Sono stati buttati giù dal letto dai carabinieri e dai vigili del fuoco intervenuti sul posto su segnalazione da chi aveva notato le fiamme e il fumo. Il tentativo di domare l’incendio da parte dei soccorsi prima che il fuoco rendesse la vettura irrecuperabile sono stati vani. Ora è da buttare. E i danni sono ingenti.

IMG_8471“Non solo la stavamo ancora pagando – spiega la geometra Sgura – ma ora dovremo per forza prenderne un’altra. Era l’unica auto di famiglia e adesso non ho nemmeno la possibilità di andare a lavoro”. Cordiali e ospitali con chi ascolta le loro parole, i due coniugi celano con difficoltà tutto lo sgomento e la spossatezza per un episodio non isolato, ma solo parte di una lunga catena di danneggiamenti e atti vandalici che ormai si ripetono da anni senza sosta. “Ci hanno perfino lanciato delle bombe carta in veranda” raccontano, indicando la frattura provocata sul pavimento dal petardo e le lesioni alle vetrate. “Alcune volte lanciano anche pietre, una volta perfino delle ruote”. E poi la cassetta del gas sdradicata, il citofono divelto: uno stillicidio continuo. Per tutti questi episodi i due coniugi hanno presentato ai carabinieri ben tre denunce.

IMG_8472E le indagini sono tutt’ora in corso: indagini che, dopo l’episodio di questa notte, potrebbe subire una brusca accelerata. Se qualcuno ha preso di mira la famiglia Andriulo, questa volta ha alzato troppo il tiro. Un’auto data alle fiamme non è paragonabile a un citofono rotto, e se qualcuno è stato capace di tanto, probabilmente è pronto anche a ben altro. Un rischio che gli investigatori dell’Arma non intendono far correre a un’intera famiglia che ora spera si possa porre la parola fine, una volta per tutte, a questa catena.

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