Alla fine, dopo qualche scaramuccia, la multa l’ha pure accettata: «Sì, la mia auto era in divieto di sosta ed è stato giusto farmi la multa, ma perché solo a me?». Questa la domanda che si pone un automobilista di Oria che qualche giorno addietro aveva temporaneamente parcheggiato in piazza Lama, dove però non avrebbe potuto. Così, un’agente della polizia municipale è passata, ha controllato, ha messo mano al taccuino e alla fine ha rilevato la contravvenzione al Codice della strada. L’automobilista è tornato e, a dire il vero, un po’ si è lamentato, dicendo che si era allontanato solo qualche minuto.
La sanzione però era già stata comminata e giustamente l’agente è stata inflessibile. L’uomo allora se n’è andato stizzito salvo poi ritornare nello stesso posto per prendere il figlio da scuola: «A questo punto – dice – mi è tornato il nervosismo: non solo c’era un’auto esattamente dov’era in precedenza la mia e al conducente di quell’altra auto non è stato riservato lo stesso trattamento riservato a me, ma c’erano auto in divieto ovunque e i vigili in questo caso non hanno mosso un dito, anzi: hanno proprio fatto finta di niente».
«Io ho sbagliato – ammette – e mi toccherà pagare la multa, però mi sento molto preso in giro: non voglio pensare che fossi stato preso di mira, ma la tecnica per cui se ne punisce uno per educarne cento non mi sembra in questi casi la migliore possibile: la multa o si fa tutti o si adotta la tolleranza nei confronti di tutti».
«Dove sta scritto che io per quella stessa condotta tenuta da altri, e presenti ugualmente i vigili, devo pagare e invece chi come me ha parcheggiato in malo modo non deve farlo?»
A queste lamentele l’automobilista ha allegato alcune foto sia della sua auto sia delle altre ignorate, foto che si pubblicano a corredo di questo articolo.