Sono riusciti a dimostrare la propria inconsapevolezza circa l’occupazione abusiva di un capannone industriale di proprietà privata, dove si svolse un rave-party, avvenuta nel febbraio del 2009 e 13 ragazzi sono stati assolti dal giudice monocratico del Tribunale di Brindisi Adriana Almiento. I 13 che si sono ostinati nel processo (a differenza di altri 18 che non si erano opposti al decreto penale di condanna a una sanzione pecuniaria) sono riusciti a dimostrare di aver ignorato tutto o quasi e sono stati assolti “per non aver commesso il fatto”: a loro avviso, il titolare della struttura e della Paiano Srl, che ha chiesto 50mila euro a titolo di risarcimento, sarebbe a conoscenza della festa protrattasi dalla sera al mattino successivo e inoltre loro non danneggiarono i locali. I partecipanti, stando alle ricostruzioni dei carabinieri, furono circa un centinaio provenienti da tutte le province pugliesi, ma le forze dell’ordine riuscirono a fermarne e identificarne soltanto una trentina.
In quell’occasione le pareti dell’azienda furono anche imbrattate con graffiti, ma l’accusa non è riuscita a dimostrare la colpevolezza degli imputati – sorpresi dai vigilantes e poi dai carabinieri alle otto del mattino – neppure per quanto concerne il danneggiamento. Qualcuno aveva addirittura pagato cinque euro di biglietto per partecipare al rave-party e quindi pensava che fosse tutto in regola. Gli uomini dell’Arma poterono approvare che si era bevuto e ballato, ma non trovarono stupefacenti.