Ci potrebbe essere stata un’altra persona insieme con il 28enne Antonio Rizzo e il 27enne Saverio Candita la scorsa notte in via San Francesco, angolo via Boito, teatro dell’esplosione che è costata la vita proprio a Rizzo. Il pubblico ministero Antonio Costantini e i carabinieri della compagnia di Francavilla Fontana, in collaborazione coi colleghi del comando provinciale, starebbero valutando la posizione di un altro conoscente di Rizzo, che secondo gli investigatori è colui il quale ha innescato la deflagrazione dell’esercizio commerciale “Pinco Pallino” salvo poi rimanere ucciso a seguito dell’onda d’urto mentre si dirigeva nel piano interrato della palazzina al civico 313 che ospita dieci famiglie e che è tuttora inagibile. L’ipotesi regina al vaglio degli inquirenti resta quella di un auto-attentato nella speranza d’incassare successivamente i soldi dell’assicurazione (ed effettivamente il negozio era assicurato). La titolare dell’esercizio, compagna e convivente di Rizzo, Marika Giuliano, è stata ascoltata dai carabinieri, ma a essi avrebbe assicurato di essere stata all’oscuro di tutto, quindi anche di un’eventuale trama con al centro la sua attività che – pare – ultimamente non navigasse in ottime acque e da qualche giorno era anzi chiusa “per motivi d’inventario”, come scritto su alcuni cartelli rinvenuti tra le macerie.
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