Niente da fare. Giuseppe Di Geronimo e Cristoforo Capobiando, i due vigili arrestati poco più di due settimane fa a Francavilla Fontana con l’accusa di concussione consumata e aggravata dall’abuso d’ufficio, restano ai domiciliari. Lo ha stabilito il tribunale del Riesame al quale si è rivolto l’avvocato dei due indagati, Michele Fino, affinché ai suoi assistiti venisse concessa la libertà, in attesa di giudizio.
“Se ci dai 10mila euro si sistema tutto e puoi stare tranquillo” è in sintesi l’ammonimento rivolto a un rivenditore d’auto del posto dai due agenti ora. Imprenditore che li ha poi denunciati – più volte – dando la stura all’inchiesta della Procura. Cristofaro Capobianco e Giuseppe Di Geronimo avrebbero in più occasioni riferito alla vittima delle loro insistenze particolari che il piazzale antistante il suo esercizio non era in regola, e che una generosa mancia avrebbe potuto risolvere fra amici la faccenda.
L’episodio di concussione in concorso risale al dicembre 2013, quando la vittima ha addirittura registrato i due vigili nell’atto di chiedergli denaro. La richiesta sarebbe poi avvenuta attraverso il commercialista della piccola azienda, alquale sarebbero stati in un primo momento chiesti per l’appunto 10mila euro, poi scesi fino a 2mila. Alla fine non se n’è fatto nulla forse anche perché i poliziotti locali avevano fiutato il pericolo, ma secondo gli inquirenti la concussione si sarebbe a quel punto già consumata.
Il legale di Capobianco e Di Geronimo, incassato il “no” al ritorno in libertà degli assistiti, potrebbe tentare ora la strada della Cassazione.