Una brutta storia quella che ha portato alla condanna di un 23enne per violenza carnale ai danni delle due sorelline, una storia che risale al 2005 e a seguito della quale il 23enne deve adesso scontare una pena residua di due anni e otto mesi di reclusione ed è quindi stato accompagnato dai carabinieri nel carcere di Brindisi. I fatti si verificarono a Villa Castelli in un contesto socio-culturale difficile, tanto che – sempre stando agli esiti giudiziari – il 23enne, all’epoca minorenne, avrebbe abusato delle sorelline con il concorso dei genitori e di alcuni conoscenti.
Madre e padre braccianti agricoli, sei figli (due femmine e quattro maschi), la famiglia viveva in condizioni di disagio più volte constatate dai Servizi sociali del Comune fino quando le due femminucce non furono sottratte a mamma e papà e affidate a una comunità. Qui cominciò il loro crudo racconto: una vita fatta di privazioni e soprusi ai danni due bimbe che all’epoca frequentavano ancora la scuola elementare. Cose per le quali padre e madre sono stati condannati in primo grado rispettivamente a 17 e 16 anni di carcere e adesso attendono la sentenza d’appello.
Quando furono sottratte loro le due bambine, anche gli altri figli furono affidati a case d’accoglienza ma, compiuti i 18 anni, ora torneranno a casa. Due anni e otto mesi ancora in carcere, invece, per il 23enne.