Un memorial in onore di Massimiliano Memmola, il 33enne di Oria, militare dell’Esercito di stanza a Bellinzago nel I Reggimento Cavalleria Nizza Novarese, che ha perso la vita lo scorso 30 giugno durante una battuta di pesca in apnea al largo di Cerano, località Torre Mattarelle, a Brindisi. L’iniziativa per ricordarlo, organizzata dai suoi amici a pochi mesi dalla sua scomparsa, si terrà nel capoluogo il prossimo 5 ottobre e non consisterà nel solito torneo di calcetto, ma in una pescata sociale, aperta a tutti coloro che vorranno prendervi parte, il cui ricavato – ossia il pesce – sarà interamente devoluto alla famiglia Memmola. Massimiliano era un grandissimo appassionato di pesca oltre che un sub professionista e, secondo chi gli è stato vicino, nella vita così come nel lavoro, un modo per ricordarlo migliore di questo non ci potrebbe essere. Il ritrovo per i partecipanti è alle 9 di domenica 5 ottobre nei pressi di Acque Chiare, un posto che lo stesso Massimiliano conosceva molto bene per averlo frequentato in occasione di tante immersioni nell’Adriatico.
Sono trascorsi neppure tre mesi da quel tragico inizio d’estate, ma il ricordo del 33enne è ancora quotidianamente presente nella mente di chi l’ha conosciuto e amato dal profondo, su tutti la sua ragazza Desirèe e l’amico di tutta la vita Emanuele De Stefano.
Quest’ultimo era con lui quel maledetto lunedì pomeriggio, quando – come spesso se tutti e due erano liberi dal lavoro – hanno deciso di assecondare la comune passione per il mare e per il pesce, praticando uno sport tanto affascinante quanto difficile e pieno d’insidie.
A sera, al momento di ritornare sul gommone, Emanuele ha atteso invano il riaffiorare in superficie anche di Massimiliano, che però dalle profondità dello specchio d’acqua antistante la costa a Nord di Brindisi – famosa per la presenza di grossi dentici – non è più riemerso. Il suo corpo è stato trovato, ormai privo di vita, l’indomani mattina nella secca della Livezza, avvolto nel filo del fucile subacqueo che portava con sé.
Gli amici e i colleghi da quel momento non hanno smesso di pensare a lui e non si sono dimenticati neppure della sua famiglia, tanto che a mamma Rosetta, a papà Roberto e ai fratelli Andrea e Matteo hanno intenzione di devolvere simbolicamente l’intero pescato per ricordare tutti insieme e alla maniera che a lui sarebbe piaciuta più di tutte il compianto Massimiliano “Pizzicone”.