Oria, Fratelli d’Italia-An propone un fondo per le famiglie in difficoltà: servono 500 firme

Antonio Proto
Antonio Proto

Un fondo di solidarietà per aiutare le famiglie in difficoltà. Questa la proposta di Fratelli d’Italia – Alleanza Nazionale Oria per alleviare le sofferenze di quanti, e sono tanti, in questo particolare momento storico faticano ad arrivare a fine mese. Ad annunciare l’iniziativa, che sarà portata all’attenzione dell’amministrazione comunale guidata dal sindaco Cosimo Pomarico, i dirigenti del circolo Grazia Lacorte e Antonio Proto. Nei prossimi giorni, più precisamente nelle domeniche 5 e 12 ottobre, Fdi-An si prodigherà per raccogliere le almeno 500 firme previste dall’articolo 70 bis dello Statuto comunale. Non la prima iniziativa politica, questa, nonostante il partito non sia rappresentato nelle istituzioni cittadini, realizzata da Fratelli d’Italia-An: solo il 31 maggio scorsi si sono infatti concluse le Primarie delle ideee, durante le quali più di 900 oritani hanno espresso anche online perplessità circa gli ultimi lustri di amministrazione della città allo stesso tempo indicando criticità e possibili soluzioni.

Grazia Lacorte
Grazia Lacorte

«Proprio alla luce della buona riuscita delle Primarie delle idee – dichiara la professoressa Lacorte – il nostro direttivo ha deliberato di essere presente sulla scena politica anche se non rappresentato in Consiglio comunale: come prima problematica degna di attenzione abbiamo quindi individuato quella relativa ai Servizi sociali»

«A tal fine – prosegue – si è deciso di rendere partecipi ancora una volta in cittadini con una raccolta firme per presentare una proposta popolare per la costituzione di un fondo di solidarietà al fine di aiutare quei concittadini in difficoltà economica, un fondo che preveda inoltre sconti sulle tasse comunali per tutti quei cittadini che vi aderiranno».

A dar manforte a Lacorte, il dottor Proto, secondo cui: «Siamo certo che questa iniziativa possa mandare un messaggio forte alla politica locale e soprattutto a una collettività ormai disillusa e rassegnata oltre che arrabbiata: i politici sono persone e la politica è fatta di persone, qui l’onestà e il malaffare sono trasversali, ma qui come altrove è necessario distinguere tra bene e male, dato che per fortuna non siamo tutti uguali».

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