Ha dato vita perfino a un apposito “hashtag” sui social network Luigi Di Maio, il vicepresidente della Camera targato Movimento 5 Stelle che da ieri ha ingaggiato una vera e propria battaglia politica contro l’elezione dell’ex onorevole Luigi Vitali a membro del CSM: #iononvotovitali è l’etichetta attorno alla quale spera di accendere una discussione capace di scuotere il Palazzo.
“Il Governo del Nazareno (di PD e FORZA ITALIA) – torna a scrivere questo pomeriggio Di Maio su Facebook – ha deciso di votare un tale Luigi Vitali a membro del CSM”. Ed elenca: “Vitali è imputato al Tribunale di Napoli con i seguenti capi d’accusa:
1) False dichiarazioni in quanto pubblico ufficiale – art.479 c.p.
2) False dichiarazioni rese a pubblico ufficiale – art. 495 c.p.
3) Reato determinato dall’altrui inganno – art. 48 c.p.
4) Concorso di persone nel reato – art.110 c.p.
Di Maio torna quindi a invocare il Quirinale, reo a suo dire d’aver tenuto fin’ora sotto il tappeto la spinosa questione: “Il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano non ha proferito parola sul rischio che nell’organo di autogoverno della magistratura possa entrare una persona del genere. Che il giorno dopo potrebbe anche chiedere il trasferimento del giudice che lo sta processando”.
E il capo del governo? “Matteo Renzi fa l’indiano – tuona il deputato 5 Stelle – Colui che alle ultime elezioni europee ha fatto credere agli italiani che avrebbe portato avanti il Governo del rinnovamento, sta per battere Berlusconi in indecenza, lottizzando la Corte Costituzionale e il CSM anche con gente sotto processo. Lì invece dovrebbero sedere persone di specchiata moralità. Il silenzio di Renzi è il più assordante. O è ancora assordato dai fischi presi ieri dai lavoratori dell’Ilva di Taranto, oppure è evidente che la candidatura di Luigi Vitali sia un’altra clausola del patto con il noto pregiudicato. Domani in Aula i parlamentari onesti non voteranno per Luigi Vitali, contiamoci. #iononvotovitali”.