Chi lo avrebbe mai detto?
Lo davano tutti per morto. Politicamente non ne indovinava una da tempo. Trombato da consigliere alle ultime provinciali nella circoscrizione Francavilla-Villa Castelli. Trombato alle ultime elezioni politiche per non aver trovato un posto al sole nelle liste bloccate. Trombato da commissario per i Lavori pubblici in Abruzzo (questa ultima non ha nulla di ufficiale, probabilmente è solo una chiacchiera di paese, ma se n’è parlato). Magra figura alle ultime comunali di Francavilla.
Da coordinatore provinciale della Pdl-Forza Italia non è stato da meglio. Prima di lui Pdl-Forza Italia governava ovunque. Era in Provincia, era quasi in tutti i comuni. Era in tutte le municipalizzate. Negli ultimi quattro anni, durante il suo coordinamento, in provincia di Brindisi, per Pdl-Forza Italia è stata una Caporetto. Non una vittoria, dalle provinciali alle diverse comunali, alle diverse municipalizzate, dove nonostante i ricorsi al Tar i vari Marcello Rollo sono ancora tutti lì. Sono stati anni bruttissimi, e non si riusciva a vedere mai l’alba. Prima per colpa di “Massimo il Grande” ed ora per colpa di Maurizio.
Il primo sembrava l’astro della politica centrista del nostro bistrattato Sud che, grazie alle sue amicizie influenti che andavano da Pier a Luca (morti oramai anche loro), sarebbe dovuto essere il nostro cavallo di Troia a Roma e poi a Bruxelles.
Solo che tra un Monti prima ed un Alfano poi, Massimo il Grande ha lasciato un vuoto a sinistra che si chiamava Laboratorio, vuoto prontamente colmato dall’astuto Maurizio che come fu per Massimo, trovando un Gino accecato da diversi odi e trovando un Massimo un po’ disorientato e troppo concentrato sul pavoneggiamento, l’astuto Maurizio ha cominciato con l’occupazione di tutto ciò che c’è da occupare dando ora era ad una nuova stagione politica in provincia di Brindisi ai danni del solito Gino.
Ma torniamo a noi. Al grande Gino da Francavila, King per gli amici e i nemici. Non so se è il caso di dire che chi l’ha dura la vince o che i cavalli di razza si vedono alla distanza, ma a questo giro, mi dispiace per il Brindisino Taurino, il Gino di Boa sembra non ci sarà, e sembra che Gino rischi di passare settimo al traguardo, tanto quanto basta per essere eletto Consigliere laico del Csm.
Chapeau al probabile consigliere Luigi Vitali, consigliere laico del Csm. Per uno venuto da Francavilla Fontana, figlio di carabiniere, non è un risultato da poco. Avvocato, onorevole, sottosegretario alla Giustizia e infine, forse, consigliere laico del Csm. Per uno venuto da Francavilla Fontana, nella società italiana fatta di autoreferenziati dove se non sei il figlio di nessuno non sei nessuno, bisogna riconoscere che Gino ne ha fatta di strada. Bisogna riconoscergli che è stato bravo. Bisogna riconoscergli che è stato intelligente, che ha saputo coltivare le giuste amicizie, che ha saputo mettere la faccia, leggi Salva Previti, dove nessuno probabilmente avrebbe voluto farlo. Bisogna riconoscergli che è stato una persona coerente.
Nei secoli fedele, nel senso che non ha mai tradito, non è mai passato sul carro del vincitore, è rimasto lì baluardo del suo partito, nel bene e nel male. Fedele sempre a Silvio che evidentemente non lo ha dimenticato anche se qualcuno dice che in realtà è merito di Lupi. Maurizio Lupi, Ministro dei trasporti, amico carissimo di Massimo il Grande al quale, questa estate, ha promesso il completamento della Taranto Lecce mangiando paccheri al pesce spada nell’esclusivo Paradise Beach. Ma allora, ‘sto Lupi, è amico di Massimo o di Gino?
Solo un quesito, però, sorge spontaneo.
L’art. 105 della Costituzione italiana recita “Spettano al Consiglio superiore della magistratura, secondo le norme dell’ordinamento giudiziario, le assunzioni, le assegnazioni ed i trasferimenti, le promozioni e i provvedimenti disciplinari nei riguardi dei magistrati” e l’art. 107 recita “I magistrati sono inamovibili. Non possono essere dispensati o sospesi dal servizio né destinati ad altre sedi o funzioni se non in seguito a decisione del Consiglio superiore della magistratura”.
Egregio probabile consigliere del Csm, mi chiedo, potrà mai essere libera da condizionamenti l’azione di quel pm e di quel Giudice che avranno l’onere di accusarla e giudicarla nel processo sulla farmacie francavillesi dove Ella è stato rinviato a giudizio lo scorso gennaio? Sarà promosso o trasferito il gip napoletano per quella bischerata fatta nel carcere di Napoli con la compaesana giornalista?
Li promuoveremo o li trasferiremo questi tre magistrati?
Cordiali saluti,
Girolamo Bax
PS: Egregio onorevole, io mi auguro con tutto il cuore che lei possa farcela lunedì mattina alle ore 9,00. Me lo auguro perché secondo me i suoi antagonisti non saranno da meno, nel senso che avranno molti più peccati di lei, solo che noi non li conosciamo, quindi meglio Lei che uno di Canicattì. Me lo auguro perché, nel bene e nel male, io sarei fiero di sapere che un consigliere del Csm, per la prima volta nella storia è di Francavilla, non è figlio di nessun presidente di una qualche istituzione ma è uno di noi, il figlio di una persona umile, il figlio di una persona perbene, il figlio di un servitore dello Stato che ha lavorato onestamente per tutta la vita e che si è fatto il culo per garantire un’istruzione ai propri figli. E mi creda questo è un bel messaggio per i giovani del suo territorio ed è anche un bel messaggio per tutti quei padri che si sacrificano per i propri figli. Diciamo che sarebbe la prima volta che, forse inconsapevolmente, lei farà qualcosa per i giovani e per i padri di quei giovani di questo territorio, giovani e padri che per una vita l’hanno votata sperando in un futuro migliore ma per i quali lei non ha mai fatto granché. Mi auguro che lei possa diventare consigliere del Csm perché lei, in 20 anni, per questo territorio, non ha fatto granché di buono e quindi penso sia giunto finalmente il momento che vada a fare danni altrove.
PPS: Egregio onorevole, la parte che riguarda suo padre la penso sinceramente, è inconfutabile, così come è inconfutabile il fatto che in 20 anni lei ha pensato solo ai fatti suoi.
PPPS: Egregio onorevole, se dovesse ritornare a Roma, da vincitore, e dovesse incontrare Lupi, per cortesia, lo ringrazi due volte da parte mia: per la Taranto-Lecce e per averci liberato di Lei per i prossimi quattro anni.