L’atteggiamento del comandante dei vigili di Oria, Emilio Dell’Aquila, è stato sì ostruzionistico nei confronti della società gestrice dei parcheggi a pagamento, ma pienamente legittimo. Questa, almeno, l’impostazione del sostituto procuratore di Brindisi Milto Stefano De Nozza a seguito della denuncia presentata, il 4 ottobre 2013, presso la stazione dei carabinieri di Oria dalla cooperativa sociale “Koiné”, il cui presidente Maico Turso aveva accusato Dell’Aquila di falso ideologico commesso dal pubblico ufficiale in atti pubblici, falso ideologico in certificati o autorizzazioni amministrative, abuso d’ufficio, rifiuto d’atti d’ufficio.
Come persona informata dei fatti era stato indicato il segretario generale del Comune Antonio Missere. Dopo che la notizia di reato è stata comunicata alla Procura, il pubblico ministero ha analizzato l’incartamento ed è giunto alla conclusione che la condotta di Dell’Aquila può essere deprecata al massimo sotto un punto di vista personale, ma non denota illiceità. Di qui la richiesta di archiviazione al gip.
Un rapporto chiusosi male con la risoluzione del contratto tra l’ente e il gestore, quello relativo alla gestione delle aree di sosta a pagamento nel centro abitato oritano. Tra le rimostranze di Turso, considerate infondate per quanto attiene agli aspetti penali, anche quella secondo cui il comandante si sarebbe in più occasioni rifiutato di inviare una pattuglia dei vigili urbani per multare quegli automobilisti indisciplinati che, anziché parcheggiare negli stalli blu, avrebbero parcheggiato in divieto di sosta (con gli ausiliari del traffico impossibilitati a multarli).