“Oria è una città sicura e vivibile, Oria è una città sicura e vivibile, Oria è una citta sicura e vivibile…”. Chissà se, per autoconvincersene, il sindaco Cosimo Pomarico e tutti gli altri che ostinatamente ancora considerano Oria un posto tranquillo ogni sera vanno a letto ripetendosi questa frase, anziché contare le pecore per prendere sonno.
Sta di fatto che, al di là degli sforzi d’immaginazione e della polvere sotto il tappeto, esiste una quotidianità mica da ridere o da star sereni.
L’altro giorno, e parliamo di due giorni addietro, una signora è stata aggredita – a suo dire – da un uomo di colore non lontano da piazza Lama: questi, dopo essersi visto rifiutata l’elemosina, se la sarebbe presa con la donna e con la madre di lei, titolare di una piccola bottega nei pressi della chiesa di San Francesco d’Assisi. Dell’episodio è stata sporta denuncia ai carabinieri, che ancora sono alla ricerca del responsabile.
Come documentato dal discusso opiniosta dello Strillone Girolamo Bax, la processione mattutina in onore di San Barsanofio, il 30 agosto, ha dovuto farsi largo non tra due ali di folla, ma tra due file di auto parcheggiate, forse sin dalla sera prima, in piazza Manfredi.
Il 6 agosto, qualcuno ha avuto l’ardire di scassinare un’entrata secondaria e introdursi nell’aula informatica della scuola Camillo Monaco e di impossersarsi di tre computer.
Dal Torneo dei Rioni a oggi i furti d’auto e in appartamento hanno raggiunto numeri da standing ovation, se ci si pone dal punto di osservazione dei ladri: troppo bravi o insospettabili, evidentemente, ed è l’unica spiegazione plausibile, per essere presi.
Nei mesi scorsi, come riportato in un articolo – ahinoi – postumo rispetto al fatto, sono stati addirittura trafugati reperti archeologici da palazzo Martini Carissimo, di proprietà del Comune. A questo proposito, un oritano ha chiesto lumi al sindaco, chiedendogli in sostanza: “Ma è vero, di cosa si tratta?”. Risposta: “Parliamone di persona, ti aspetto”.
Il primo cittadino, d’altra parte, è lo stesso che pochi giorni addietro ha richiamato tutti alla calma – calma e gesso – da una parte sostenendo che l’informazione vera e corretta è sacrosanta, dall’altra invitando i media a non diffondere notizie allarmanti per i turisti, come se fosse una falsità dire che a Oria esiste il rischio concreto di essere derubati dell’auto o d’imbattersi in una città sporca e disordinata.
Per contro, i turisti stessi – e noi abbiamo riportato le opinioni di una piccola, ma realmente esistente, rappresentanza di essi – si sono lamentati del fatto che Oria, oltre a registrare furti da record, non è una città a misura di turista in quanto sporca, carente di servizi, con monumenti-smbolo – su tutti il castello – chiusi e per tutta una serie di aspetti analizzati anche dal nostro Bax.