Secondo il sindaco Cosimo Pomarico, sarebbe opportuno tacere delle cose che non quadrano per non nuocere all’immagine di Oria. Il primo cittadino riferisce di “dati” e “notizie” che potrebbero essere smontati uno per uno, poi però non lo fa. Non è dato sapere quali siano questi dati e queste notizie, ma una cosa è certa: il sindaco non ne accenna direttamente né indica chi avrebbe sbagliato a diffonderli, con chi ce l’abbia o, meglio, con chi ce l’abbiano i “nostri Commercianti (Bar, alberghi, ristoranti, cooperative, giovani, guide turistiche, ecc.) che, non più tardi di questa mattina, avrebbero espresso proprio a lui “ferme proteste e preoccupazioni” riguardo “alcuni articoli apparsi in questi giorni sulla stampa locale attraverso i quali, non si comprende per quale obiettivo, si parla di Oria in modo solamente dispregiativo”.
Non sappiamo con quali “commercianti” di Oria abbia parlato, se ci ha parlato, il sindaco Pomarico, ma le notizie “bugiarde” di cui egli stesso fa menzione sono, a nostro avviso, un’altra cosa: non è forse vero che Oria è una città sporca? Non è forse vero che a Oria si registra uno dei più alti tassi di furti d’auto e in appartamento, persino nei musei e fortuna che ce ne sono pochi? Non è forse vero che a Oria hanno rubato l’auto a un attore famoso che era a cena proprio da uno di quei “commercianti” indicati dal sindaco? Non è forse vero che i turisti arrivano in cima al castello e lo trovano chiuso? Non è forse vero che diverse iniziative inserite nel cartellone estivo vengono annullate? Non è forse vero che, per una volta che si ospitano spettacoli degni, si fanno figure non altrettanto degne? Non è forse vero che la Zona a traffico limitato non funziona a dovere? Non è forse vero che i parcheggi a pagamento sono stati un fallimento e sono stati paradossalmente eliminati a ridosso dell’estate? Non è forse vero che non esiste un piano del traffico e che a Oria, specie nelle ore di punta, ci sono più macchine che persone in giro a piedi? Non è forse vero che a Oria è pressoché impossibile uscire in bicicletta? Non è forse vero che gli operatori commerciali e turistici sono abbandonati a se stessi e a un triste destino? Non è forse vero che i turisti a Oria ci vengono per una volta e poi – per svariate cause, dai furti all’inospitalità alla carenza di servizi – non ci tornano più? Non è forse vero che i flussi turistici sono in picchiata rispetto a realtà limitrofe che magari offrono meno, ma sono più organizzate? Non è forse vero che, fatte salve le sporadiche iniziative di alcune mosche bianche, a Oria la cultura non si sa cosa sia e come si faccia? Non è forse vero che fino a oggi, a dispetto delle promesse elettorali, sono stati coltivati principalmente, se non solo ed esclusivamente, orticelli personali? Non è forse vero che l’amministrazione comunale ormai vivacchia e se dovessere candidarsi in blocco alle prossime amministrative, le perderebbe di sicuro?
Non sappiamo se nascondere la polvere sotto il tappeto in attesa degli ospiti – in questo caso i turisti – sia sintomatico di un buon modo di amministrare e, principalmente, se a questo modus operandi s’ispirino Pomarico e i suoi; possiamo però asserire con certezza che fare questo non rappresenta un buon modo di fare giornalismo, di rendere un servizio alla comunità. Chi ci abita ha diritto di sapere se rischia un furto d’auto o a casa non appena se ne sposta; chi ci arriva, magari da lontano, ha diritto di starsene tranquillo a cena, sapendo – come se fosse normale nutrirne il dubbio – di trovare la macchina al suo posto quando esce dal ristorante.
Se Oria fosse il posto migliore in cui trascorrere le ferie, lo diremmo. Così come facciamo quando – di rado – a Oria si tiene qualcosa, patrocinato dal Comune, che non sia la “Sagra ti la sazizza”, con tutto il rispetto delle salsicce e dell’associazione che, per raccogliere fondi onestamente e con sacrificio, ogni anno la organizza.
Il marketing territoriale, come dice il nostro amico Girolamo Bax, che non è una persona in particolare (basta con questa curiosità!) ma una parte di coscienza civica, è un’altra cosa.
Oria è un bel posto a queste latitudini, forse il più suggestivo se se ne eccettuano alcuni della Valle d’Itria, ma si presenta inesorabilmentre decadente agli occhi non della stampa, che è medium, ma di chi la frequenta o, peggio, si trovi per caso o per vacanza a frequentarlo.
Ciò, a causa di tanti motivi, sicuramente non tutti imputabili all’amministrazione comunale. Di qui a dire che sarebbe meglio nascondere tutto sotto lo zerbino, però, ce ne passa. Lo scriviamo noi limitandoci a riportare la cronaca – altro che falsità! – lo dice Girolamo Bax, ma lo dicono soprattutto i cittadini, i turisti e quegli stessi commercianti che il sindaco tira per la giacchetta dalla propria parte. Lo scriviamo francamente e fuor di polemica, scevri da partigianeria politica – fino a prova contraria -: non è questo il modo, sindaco. Con la stima e il rispetto umano e istituzionale di sempre. Absit iniuria verbis.
Qui di seguito, quello che il sindaco Pomarico ha testualmente scritto questa sera sul suo profilo facebook
“Questa mattina, ho raccolto le ferme proteste e le preoccupazioni, di molti nostri Commercianti (Bar, alberghi, ristoranti, cooperative, giovani, guide turistiche, ecc.) allarmati per i danni che stanno subendo e subiranno nel futuro, a causa di alcuni articoli apparsi in questi giorni sulla stampa locale attraverso i quali, non si comprende per quale obiettivo, si parla di Oria in modo solamente dispregiativo e diffondono dati e notizie che non rispondono alla realtà e che potrebbero essere smontati uno per uno.
Condivido anche io questo allarme lanciato da tutte le attività commerciali locali, che vivono esclusivamente di turismo, preoccupati di vedere bruciati e distrutti i loro sforzi economici compiuti fino ad oggi con grandi sacrifici, per colpa di notizie “bugiarde” diffuse in tutta Italia sulla nostra Città di Oria che mettono a forte rischio lo sviluppo turistico che merita.
E’ bene che si parli e si scriva nel bene e nel male, anche muovendo le giuste critiche per tutto ciò che non va bene e che deve essere migliorato, ma tutto ciò va fatto in termini propositivi e a condizioni che si dicano le cose per quelle che realmente sono e non con l’esclusivo intento di buttare fango su una Città che con gradi sforzi sta lavorando per creare le condizioni di un suo futuro migliore.
Bisogna semplicemente raccontare la verità, e non dire che Oria è la città peggiore del Mondo facendo impaurire, scappare e scoraggiare tutti i potenziali turisti che la vogliono visitare e apprezzare, per la sua storia, la sua cultura il suo patrimonio archeologico e monumentale, i suoi paesaggi, i suoi eventi unici e invidiati da tutti e anche per la sua capacità di accoglienza.
Mi permetto evidenziare che noi abbiamo solo questo, non ci sono alternative sulle quali lavorare per il nostro futuro.
Oria è una città con una economia povera, fatta solo di disoccupati e pensionati ed è per questo che ogni sforzo compiuto va apprezzato e sostenuto.
Rispettiamo chi non condivide tutto questo, noi ci accontentiamo solo di un pizzico di lealtà e di buon senso.
Mimino Pomarico“