Auto, cavalli, slot-machine e ora anche i secchi per l’acqua. A Oria va tutto a ruba, nel senso letterale dell’espressione: quel secchio, che è stato evidentemente rubato già in precedenza, serviva a far abbeverare i cani randagi, martoriato proprio come gli umani dalla calura estiva. E invece è diventato facile preda dei ladri di galline, che l’hanno fatto sparire, accaparrandosi un oggetto il cui valore – a volerla dire tutta – si aggira intorno ai 2 euro al massimo. E allora il derubato si è organizzato piazzando un avviso sul nuovo contenitore: “Se portate via anche questo, sappiate che siete dei pezzenti. L’acqua è per i cani randagi”, nella speranza che sia sufficiente a indurre almeno un po’ di pietà o, in alternativa, a dire cosa pensa il generoso cittadino di chi decide di appropriarsi persino di simili fesserie privando soprattuto gli animali, esseri viventi e degni di sopravvivere anche se randagi, della carità di chi a loro, nonostante tutto, tiene. Maa Oria, anziché premiarle ed emularle, a queste persone si fregano i secchi…
Alfredo Carbone