Si riceve e pubblica:
Siamo nel terzo millennio e ancora la sicurezza personale è una delle preoccupazioni più diffuse. C’è chi va affermando che si tratta di un falso problema e che mai il mondo è stato un luogo più sicuro di oggi. Si tratterebbe, allora, soltanto di percezioni individuali non suffragate dai fatti. Tuttavia recenti statistiche testimoniano il contrario.
Certo, con l’incremento del benessere economico, nelle società occidentali è aumentato anche il bisogno di sicurezza. Tutti siamo diventati più sensibili al problema e più esigenti.
Ogni esecutivo che voglia ben governare deve dunque impegnarsi a combattere la criminalità, a reprimerla e, prima ancora, a prevenirla. Esistono importanti studi sociologici che hanno prodotto nel tempo evidenze scientifiche utili nella lotta alla criminalità. Si tratta di utilizzarle nella pratica quotidiana.
Prevenire la criminalità significa intervenire a livello individuale, familiare e sociale. Significa individuare i soggetti a rischio e inserirli in un piano efficace di aiuto e di assistenza, significa contrastare il degrado urbano, combattere la povertà, la scarsa istruzione, la disoccupazione, la mancanza di prospettive vitali, che così spesso portano a un incremento della delinquenza. Significa coinvolgere insegnanti, educatori, operatori sociali e polizia locale in una più attiva presenza e monitoraggio del territorio.
Per prevenire e reprimere la criminalità, occorre un sistema giudiziario più efficiente, rapido nell’individuazione degli autori dei reati, veloce nel giudizio, severo e fermo nell’irrogazione delle pene.
Senza dimenticare che l’effetto punitivo, la privazione della libertà, il carcere, debbono sempre essere accompagnati dal serio tentativo di recupero del reo, al quale va offerta la possibilità di riabilitarsi e di ritornare, scontata per intero la pena, in seno alla società.
Purtroppo, in tema di criminalità, come su altri temi, sembra prevalere nel nostro Paese un approccio retorico e stereotipato, troppo spesso “politicamente corretto” e “buonista” nei confronti di chi delinque, di cui a farne le spese sono i cittadini più deboli.
Dobbiamo allontanare la paura dell’insicurezza e combattere la criminalità con la coesione sociale perché ognuno di noi è prima di tutto un cittadino.
Giovanni Taurisano, vicepresidente regionale FutureDem