
Noi de Lo Strillone non faremo i “portoghesi”: non usufruiremo, cioè, dei pass riservati alla stampa per accedere gratis al campo del Torneo dei Rioni di Oria, ma pagheremo volentieri il biglietto se decideremo di assistere alla manifestazione e di raccontarla ai nostri lettori. Dopo la corsa a ticket omaggio e inviti gratis, soprattutto da parte di ammistratori locali, ci è sembrata questa la strada più coerente da seguire.
Ci uniremmo alla folta – speriamo – schiera degli spettatori paganti, contribuendo con loro – e nel nostro piccolo – dare l’esempio, a lanciare un messaggio, per simbolico che sia. Giustificati dal legittimo, credibile e reale motivo di contribuire ad amplificare l’eco di uno tra gli eventi più importtanti del Mezzogiorno da 48 anni a questa parte, avremmo potuto richiedere l’accredito per giornalisti e fotografi, come pur legittimamente fatto da altri. Non l’abbiamo fatto e non lo faremo né in quest’occasione né nelle prossime simili che di qui in avanti si presenteranno.
Lungi da noi il volerci ergere su di un piedistallo e far passare il messaggio secondo cui siamo migliori di altri. Non è così e non questo il punto: nei giorni scorsi, abbiamo riportato il caso di un politico che avrebbe chiesto per sé almeno 40 ingressi gratuiti e – si dice – la gestione della tribuna Vip. Non sappiamo se questi abbia avuto ciò che andava cercando, anche se speriamo di no (il sindaco ha assicurato di aver ricevuto dalla Pro Loco soltanto 17 biglietti da distribuire ai componenti del Consiglio, sé compreso). Restiamo però del parere che il Torneo – finanziato anche grazie a importanti, specie di questi tempi, risorse pubbliche – non sia l’orticello di casa propria, dove ognuno decide di ospitare chicchessia a proprie spese.
Crediamo invece fermamente che un appuntamento del genere, di assoluto pregio, meriti rispetto e degna considerazione. Considerazione almeno pari a quella che si deve ai rappresentanti istituzionali – e solo a loro – che hanno diritto a presenziarvi esonerati da spese. Rispetto almeno pari a quello che si deve alla gente che, credendo in questo evento, decide sì di esserci, ma dopo aver pagato il prezzo del biglietto. Come quando si va a un concerto, si entra in un museo, ci si gode spettacoli cinematografici e teatrali.
Ci saremo e pagheremo, senza interessi reconditi. Una sola cortesia chiediamo agli organizzatori: di poter accedere all’area cui accederanno i colleghi accreditati “malgrado” l’idea di pagare. Non per qualcosa in particolare o per chissà quale interesse, ma per essere messi anche noi nelle condizioni di raccontare al meglio, e nei limiti delle nostre possibilità, quello che accadrà oggi pomeriggio a partire dalle 17 presso il campo dei Padri Rogazionisti.
Eliseo Zanzarelli