«Devo passare per andare a casa, non voglio sentire storie», e scoppia il caos in pieno centro storico, a Oria, tra un vigilantes e un automobilista, con il primo che alla fine con un pugno ha sfondato il lunotto posteriore dell’auto dell’altro. All’origine dell’alterco, questioni di viabilità: il furgone blindato dell’Ivri aveva appena parcheggiato all’imbocco di via Papadotero per le consuete e delicatissime operazioni di carico del denaro dalla Deutsche Bank, quando è sopraggiunto alla guida della sua Fiat 500 di colore bianco l’oritano S.M., residente proprio in quella via, che ha cominciato a pigiare sul clacson intimando alle guardie giurate di spostarsi e farlo passare perché aveva assoluta urgenza di raggiungere la propria abitazione.
L’ipotesi di parcheggiare altrove e di raggiungere casa sua a piedi non l’ha neppure presa in considerazione: doveva passare di lì e doveva farlo in macchina ed esattamente in quel momento. A complicare la situazione, un cassone dei rifiuti inerti posizionato per terra in corrispondenza di palazzo Martini Carissimo: senza quell’ingombro, probabilmente un’auto ci sarebbe passata ugualmente. L’ingombro però c’era e i vigilantes non hanno potuto fare altro che ingombrare l’intera strada per il tempo che è occorso loro a caricare dalla cassa continua dell’istituto di credito.
Alla richiesta imperativa di farsi da parte avanzata dall’automobilista, uno degli uomini in divisa ha risposto di attendere gentilmente ancora qualche minuto, dato che era in corso un’operazione delicatissima. Il rischio rapine in casi del genere è elevatissimo e gli addetti ai lavori seguono un precisio protocollo di prevenzione di eventuali agguati.
L’uomo alla guida della 500, però, proprio non ne ha voluto sapere di attendere e, anziché andare a trovare posto un po’ più distante, ha deciso di parcheggiare l’utilitaria proprio dietro al furgone della vigilanza e di scendervi per raggiungere casa. Quando le guardie giurate hanno terminato il da farsi, hanno chiesto al proprietario dell’auto di spostarla per consentire loro di andare via con la massima urgenza che un trasporto di quel tipo, per questioni di sicurezza, richiede.
Quell’altro, però, ancora indispettito, avrebbe risposto qualcosa del tipo: «Prima non vi siete spostati voi, adesso non mi sposto io: aspettate». Sono seguite parole grosse, tutta una serie d’insulti e quasi il passaggio alle vie di fatto. Tanto che una delle guardie giurate è arrivata a sferrare un pugno contro il lunotto posteriore della 500, sfondandolo parzialmente.
A quel punto, sul posto sono arrivati i carabinieri, che hanno sedato gli animi e si sono fatti raccontare l’accaduto. Alla fine, il furgone dell’Ivri ha potuto riprendere il suo percorso e l’automobilista ha potuto finalmente parcheggiare in santa pace sotto casa. Non soddisfatto, ovviamente, come nel caso in cui il vetro della sua 500 fosse rimasto intatto.
El.Zanz.