Dopo gli sbarchi epocali degli anni ’90, Brindisi torna ad accogliere: è approdato nel porto del capoluogo poco dopo le 18 il cargo che ieri ha salvato da morte quasi certa, al largo delle coste della Libia, 114 profughi. Tra loro anche 25 donne, diverse incinte. La destinazione Brindisi, piuttosto insolita perché più lontana per gli sbarchi dei migranti che provengono dall’Africa, è stata decisa per ragioni di opportunità: per la nave che ha raccolto il mayday della carretta del mare in avaria, era più comodo così, dato che poi deve dirigersi in Turchia, rifornendo quel Paese di gas e petrolio e in ogni caso oggi stesso a Taranto è sbarcata la Zefiro della Marina Militare impegnata nella missione Mare Nostrum.
Il viaggio verso il capoluogo adriatico è stato tutt’altro che rapido e semplice: il cargo battente bandiera delle Bahamas ha dovuto effettuare due scali lungo l’Adriatico prima di poter raggiungere Costa Morena: alcuni tra gli ospiti hanno accusato malori ed è stato quindi necessario fare tappa a Otranto e a Torre dell’Orso per consentire ai medici di reidratarli. Una donna incinta avrebbe anche rischiato l’aborto, ma l’allarme pare essere rientrato.
Subito dopo l’attracco, un medico e un funzionario del Ministero della Salute sono saliti a bordo per controllare che nessuno tra i profughi sia portatore di malattie infettive.
Ad accoglierli la Pm, postazione medica avanzata del 118, mentre l’ospedale Perrino ha messo a disposizione sei letti nel caso dovessero presentarsi emergenze bisognevoli di ricovero.
Ad accogliere i migranti, di nazionalità somala, i sanitari, ma anche carabinieri, crocerossini, finanzieri, agenti della Digos, finanzieri, forestali, funzionari dell’Onu e di Save the children: sarebbero 40 i minori a bordo.
Una volta terminate le operazioni preliminari, i migranti saranno trasferiti tra il Cara di Restinco e il Green Village di Carovigno.