Siamo fortemente preoccupati per l’attuale situazione politico-amministrativa del Comune di Oria.
La situazione venutasi a creare con il segretario comunale è ormai paradossale e al contempo drammatica.
Paradossale perché si assiste ormai da settimane a continue e quotidiane schermaglie su atti che vengono emanati e poi revocati e quindi ad atti di revoca che vengono a loro volta revocati nella più totale confusione di ruoli e di competenze. E non si tratta di atti qualsiasi ma di provvedimenti di una certa gravità ed importanza, quali sanzioni disciplinari, atti di revoca di incarichi e, finanche, provvedimenti di licenziamento.
Da un lato sembrerebbero essere stati prodotti atti abnormi dal segretario generale, d’altro canto si percepiscono incertezze dell’amministrazione comunale nel districarsi da una situazione in cui sembra come imprigionata e stordita e che sta provocando gravissimi contraccolpi nei rapporti con i dirigenti di settore.
Le notizie di stampa, per un verso corroborate da un provvedimento dell’Autorità Nazionale Anticorruzione di Roma, danno poi un quadro ancora più fosco se non preoccupante per l’immagine stessa della Città quando comincia a parlarsi di illegalità e di corruzione.
Le notizie di stampa, peraltro, proprio genuine e chiare non sono se danno un’idea distorta di un provvedimento disciplinare nei confronti di un dipendente comunale: chi dice e afferma che il dipendente non poteva essere sanzionato è uno degli attori e parti in causa della contrapposizione non un Giudice che abbia effettivamente vagliato la legittimità e la fondatezza del relativo provvedimento.
Insomma, la situazione è a dir poco caotica con la ordinaria amministrazione distratta e disturbata da quotidiani scambi di lettere, dalla presentazione di ricorsi e controricorsi, dalla deposito incrociato di querele e da diverse denunce depositate presso la Procura della Repubblica.
In questo quadro qualcuno tenta di rimestare nel torbido attribuendosi meriti e sensibilità nell’attività a tutela della legalità e contro la corruzione e il malcostume della politica che francamente lasciano pensare a un film già visto, andato in onda negli anni novanta e del quale francamente nessuno vorrebbe rivedere la replica.
E però una cosa va detta e con forza: noi non ci stiamo ad essere accomunati ai metodi e ai risultati di una gestione amministrativa che sino ad oggi ha prodotto solo macerie, sprechi e, questo sì, il solito spettacolo della politica che si piega ad esigenze clientelari, che elargisce incarichi e lavori senza alcuna verifica di capacità e competenze, senza una gara, senza neppure un confronto fra preventivi, che decide finanche di modificare i regolamenti comunali al solo evidente scopo di piegarli ad un uso parziale e clientelare (uno fra tutti il regolamento degli immobili comunali) .
Vorremmo che la Città si svegliasse per rendersi conto che così non può andare avanti, che rischiamo che alla fine di questa sprovveduta, incompetente e sprecona gestione amministrativa del sindaco Pomarico e dei suoi fedelissimi troveremo solo macerie e disordine, veleni e rancori, una macchina amministrativa resa totalmente inefficiente, già distrutta ad appena tre anni dall’insediamento.
Drammatica definivamo la situazione venutasi a creare con il segretario comunale: ed è drammatica perché siamo alla totale paralisi amministrativa, all’incapacità di affrontare, prima ancora di risolvere, anche le questioni più semplici che in questo quadro diventano montagne insormontabili. Sono proprio la tensione e la confusione regnanti al Comune che generano la paura: emblematico è il caso recente del responsabile di settore che, messo di fronte ad un atto da sottoscrivere, si sente male e lascia il proprio posto di lavoro e la patata bollente al dirigente suo sostituto che, anch’egli, immediatamente, si sente male e va via. Neanche una lettera all’antrace avrebbe potuto produrre simili effetti.
Senza parlare dei grandi ed annosi problemi in cui la Città annaspa da anni, che il sindaco Pomarico si era candidato a risolvere ma la cui politica miope e pasticciona non gli consente neppure di conoscere.
Ancora qualcuno pensa che questa amministrazione si possa salvare, un’amministrazione i cui esponenti di riferimento si dividono fra loro, litigano, si prestano a partigianerie incompatibili allo stesso stare insieme.
Chiederemo conto, se faremo in tempo prima che tutto imploda, di questa gravissima situazione e lo faremo chiedendone conto al sindaco in Consiglio Comunale perché la Città sappia e prenda coscienza e consapevolezza che una svolta è oggi addirittura vitale.
I Consiglieri Comunali: Tommaso Carone, Cosimo Ferretti, Angelo Mazza