di Eliseo Zanzarelli
Succedono cose strane, ultimamente, al Comune di Oria: dei dissapori – tanto per usare un eufemismo – tra l’amministrazione e il segretario comunale, si sa. Quel che è però accaduto stamattina ha dell’incredibile e probabilmente nessun precedente: tra quelli in ferie e quelli in malattia, oggi in municipio non c’erano dirigenti. O, meglio, non c’era alcun responsabile di settore, dato che l’unico dirigente effettivo è il segretario generale Antonio Missere, che si è preso un giorno di pausa. Assente giustificato anche il comandante della polizia municipale e responsabile dello Sportello unico Attività produttive Emilio Dell’Aquila, anch’egli in ferie. Stop forzato poi, dovuto ad accertamenti sanitari, anche per Antonella Gobbi dei Servizi sociali e Angelica Sabba della Ragioneria.
Tirate le somme, in servizio è rimasta soltanto Loredana D’Elia, vicesegretaria generale e responsabile degli uffici Contenzioso e procedimenti disciplinari, la cui posizione è comunque un po’ a rischio: secondo il segretario, che le ha mosso 12 contestazioni, dopo essere stata assunta a gennaio, non avrebbe superato il periodo di prova e dovrebbe quindi tornarsene con qualifica inferiore al Comune di Ginosa, da cui era arrivata. D’Elia, nei mesi scorsi, aveva disposto la sospensione del dipendente comunale del settore Servizi sociali Leonzio Patisso, provvedimento cui il segretario si era opposto, annullandolo e ottenendo successivamente parere positivo dall’Anac (Autorità nazionale anti corruzione).
Se per il segretario la D’Elia non fa più parte dell’organico dell’ente – tanto che indicazioni in tal senso sarebbero dal lui state inviate ai responsabili di settore – e non deve quindi neppure percepire lo stipendio, per il sindaco Cosimo Pomarico non è affatto così. Il primo cittadino, infatti, con una propria circolare ad hoc, ha invitato i funzionari a ignorare le disposizioni adottate in merito dal segretario e a continuare a fare affidamento anche sulla sua vice. Situazioni kafkiane che farebbero sorridere, se non fossero gravi e soprattutto non gravassero sull’efficienza e, perché no?, anche sull’economia della cosa pubblica.
Sta di fatto che, per un motivo o per l’altro – non è dato sapere quanto questi motivi siano in qualche modo legati al clima di veleni che attualmente si respira a palazzo di città – stamane (15 luglio 2014) la casa comunale si è trovata sguarnita di responsabili: alle ortiche, quindi, anche il piano di sostituzioni nell’ambito delle posizioni apicali degli uffici e dei servizi che era stato approvato, anche in quel caso non senza polemiche, dalla guida politica per supplire all’assenza di Tizio o Caio in settori quotidianamente strategici.
La situazione di stallo dovrebbe comunque già rientrare domani, quando sia il segretario, sia il capo dei vigili torneranno, salvo imprevisti, dal breve periodo di vacanza che, avendone pieno diritto, si erano concessi.
E i veleni? Quelli di sicuro continueranno. Non conviene scommetterci su: i bookmakers li quotano poco, tanto sono scontati.