Si è tanto parlato nei giorni scorsi della revoca del Segretario del Comune di Oria e delle vicende legate alla sospensione dal servizio del suo stretto collaboratore Leonzio Patisso seguite dalla sanzione disciplinare di 4 ore di multa inflitta alla Vice Segretaria Loredana D’Elia ed al mancato superamento del periodo di prova adottato dal Segretario con 12 inadempienze che contestate prima dei sei mesi previsti sono costate alla Dott.ssa Loredana D’Elia il ritorno al Comune di Ginosa dove prestava servizio in una qualifica inferiore.
Ora l’Avv. Pasquale Fistetti, difensore insieme al collega Avv. Roberto Palmisano, del Dott. Antonio Missere ha reso noto che sulle vicende è intervenuta nei giorni scorsi l’Autorità Nazionale Anti Corruzione che con delibera n. 105/2014 ha detto No alla revoca del Segretario Dott. Antonio Missere avendo rilevato il “fumus” correlato alle attività svolte dal Segretario in materia di prevenzione della corruzione e di tutela della legalità dell’azione amministrativa all’interno del Comune di Oria.
Nel parere dell’Anac vi è anche un preciso riferimento alla tutela prevista dalla legge anticorruzione al dipendente Patisso Leonzio, stretto collaboratore del Segretario, che “non poteva essere sanzionato, per motivi collegati indirettamente alla denuncia, avendo segnalato condotte illecite conosciute in ragione del rapporto di lavoro” ed invece era stato sospeso, per tre mesi senza retribuzione con provvedimento della allora Vice Segretaria Dott.ssa Loredana D’Elia (poi annullato dal Segretario con un atto che aveva suscitato le ire del Sindaco e della Giunta) per una espressa e dichiarata attività sindacale e di tutela dei consumatori, senza neppure la valutazione della tutela anticorruzione.
Quindi sia Leonzio Patisso (che aveva a sua volta segnalato come per legge al Dipartimento della Funzione Pubblica e alla Autorità Nazionale AntiCorruzione la discriminazione subita) che il Segretario Dott. Antonio Missere restano al loro posto ed intanto per chiarire meglio le vicende l’Anac ha convocato presso al sua sede di Roma sia il Sindaco Cosimo Pomarico che il Segretario Generale Dott. Antonio Missere per il 23 Luglio 2014 alle ore 15,30.
«Meglio una revoca che una indagine penale – sostiene il Dott. Antonio Missere – poiché il Segretario Anticorruzione può essere chiamato a rispondere dalla Procura della Repubblica di reati penalmente rilevanti per avere omesso di applicare la normativa anticorruzione poiché i segretari comunali vengono ritenuti non solo “vertice dell’apparato burocratico” ma anche “garanti della legalità” (Corte Conti) e non anche “ostaggio dei sindaci” (cui certamente il Dott. Missere ritiene di non dover appartenere) come definiti del procuratore della Corte dei Conti della Campania: “Da quando non dipendono più dal ministero dell’Interno e sono chiamati direttamente dalle amministrazioni, sono diventati ostaggio dei sindaci”»
Intanto sempre il Segretario ha segnalato alle Prefetture di Bari e Brindisi l’anomalia di un quadro ambientale come definito dall’Anac nella delibera 105/2014, tipico di una amministrazione comunale i cui principi fondamentali sembrano capovolti, preoccupata esclusivamente, da oltre due anni, di sottrarre (con tutti i mezzi leciti ed illeciti) un dipendente che lavora e collabora con il Segretario senza mai preoccuparsi:
1) delle 21 giornate di assenze ingiustificate fatte in pochi mesi dal responsabile dell’Utc che continua ad essere regolarmente retribuito ed immune da sanzioni disciplinari da parte dell’UPD nonostante precise segnalazioni.
2) di un dipendente privo dei prescritti requisiti professionali che continua a ricoprire da anni il posto di Comandante Polizia Municipale in chiara e aperta violazione dell’art.52 D.lgs. n. 165/2001 (conferimento mansioni superiori da D1 giuridica a D3 giuridica) pur sprovvisto dei necessari requisiti professionali come da nota sentenza esecutiva del Tar Lecce ( TAR di Lecce novembre 2005 – Registro Decis.: 4774/05 – Registro Gen.: 1391/2005).
3) Della gravissima circostanza che il predetto dipendente, sottoposto a giudizio abbreviato davanti al Gup per avere calunniato un consigliere comunale che si era “permesso” di sollevare il problema, oltre alle numerose violazioni rilevate nei verbali di controlli interni nella totale indifferenza degli organi politici e disciplinari in aperto conflitto di interessi con l’Ente (Comune di Oria) da cui dipende non ha mai pagato gli oneri di urbanizzazione costringendo il Segretario Generale alla adozione di una ordinanza Ingiunzione di pagamento per un importo complessivo di euro 24mila.
Con la stessa nota il Dott. Antonio Missere ha chiesto al Dipartimento della Funzione Pubblica di valutare, alla luce di quanto esposto, e anche in relazione ai contenuti della nota Anac prot. 0000262 del 09/01/2014 indirizzata al Sindaco e Dipartimento della Funzione Pubblica, la necessità di disporre una ispezione per verificare il clima di illegalità diffusa e di condizionamento ambientale esistente negli uffici del Comune di Oria.