Si riceve e pubblica dal presidente provinciale pro tempore Sergio Zezza in riferimento a questo articolo:
A precisazione e chiarimento di quanto apparso su Lostrillone nell’articolo “Sangue troppo caro. La finanza indaga sull’Avis della provincia di Brindisi”, l’Associazione AVIS Provinciale di Brindisi a tutela del suo buon nome e della immagine propria e dei soci donatori chiede che sia dato conto del seguente comunicato, in forme e rilevanza adeguate a quelle già assegnate all’articolo in riscontro.
L’Avis provinciale di Brindisi difende la trasparenza e la legittimità con la quale ha da sempre gestito le raccolte settimanali itineranti di sangue, insostituibile e decisivo contributo di volontariato al fabbisogno provinciale di sangue e al raggiungimento del fondamentale obbiettivo dell’autosufficienza.
Pertanto, nessuna ombra può essere allungata, da chicchessia, sulla gestione delle risorse percepite dalle raccolte svolte sul territorio, utilizzate per il pagamento del personale intervenuto nelle raccolte e rendicontate con la massima precisione e fino all’ultimo centesimo.
Per quanto a conoscenza dell’Associazione, nessuna indagine è stata svolta o è in corso di svolgimento in danno dell’Associazione, né tanto meno nessuna perquisizione è stata eseguita presso la sede dell’Associazione, la quale ha piuttosto prestato la massima collaborazione mettendo a disposizione della Guardia di Finanza tutta la documentazione in suo possesso relativa alle raccolte e inerente la convenzione a suo tempo sottoscritta con la ASL BR.
L’attività dell’Avis, resa possibile all’abnegazione e dallo spirito volontaristico e gratuito dei soci e dei donatori, si è svolta nell’ambito e nel rispetto delle norme di legge nazionali e regionali vigenti e in osservanza della convenzione sottoscritta con la ASL BR che la stessa ASL BR ha ritenuto di sospendere su richiesta della Regione Puglia in attesa dell’elaborazione di uno schema regionale da adottare su tutto il territori pugliese ed in corso di elaborazione proprio in questi giorni.
Si vuole solo ricordare che la convenzione, a suo tempo proposta dalla ASL all’Avis e alle altre associazioni di volontariato, ha garantito un notevole risparmio di risorse pubbliche (basti confrontare i costi attualmente sostenuti dalla ASL per l’approvvigionamento del sangue), ha garantito il raggiungimento dell’autosufficienza del fabbisogno di sangue, ha contribuito all’affermazione del valore della donazione come gesto anonimo, volontario e gratuito e in favore dei più deboli e bisognosi.
Ci riserviamo di valutare tutte le azioni opportune a tutela della nostra immagine associativa esprimendo sdegno nei confronti di tutti coloro che vorrebbero con mezzi poco edificanti colpire chi per anni ha creato un patrimonio di cultura della solidarietà formato da centinaia di dirigenti e 8.300 soci.
Auspichiamo, intanto, che le indagini di cui hanno dato conto i giornali, delle quali si ha il massimo rispetto e nelle quali si ripone la massima fiducia, si svolgano nel più breve tempo possibile così che possa dimostrarsene l’estraneità dell’Avis.
L’esito di tali indagini consentirà, inoltre, e senza ombra di dubbio, di spazzare via le ombre e i sospetti allungati gratuitamente e infondatamente sull’Avis.