In concomitanza con i funerali di Massimiliano Memmola, oggi pomeriggio, Oria è stata praticamente una città che si è fermata ed è stata invasa da una moltitudine di gente, proveniente da ogni parte d’Italia. Gente, anche in uniforme sotto il sole cocente, che ha voluto esprimere vicinanza e affetto all’uomo e al militare. Oltre ai commilitoni, erano presenti anche figure di vertice dell’Esercito italiano. Tra essi: il colonnello Stefano Scanu, comandante del primo reggimento Cavalleria Nizza di Bellinzago Novarese; il generale Pierfrancesco Tria, comandante della Scuola di Cavalleria di Lecce; il capitano Samuele Bordoni, ex comandante di Massimiliano che ha tenuto particolarmente a salutare e abbracciare la famiglia Memmola; il capitano Mauro Lastella, responsabile pubblica informazione dell’EI; il cappellano militare della Brigata Pinerolo di Bari, padre Claudio Catucci, che ha concelebrato i funerali con monsignor Barsanofio Vecchio, il quale ultimo ha sostituito il vescovo di Oria Vincenzo Pisanello, fuori per un corso di aggiornamento sacerdotale. La compostezza di amici e conoscenti, pure stretti nel dolore, ha colpito particolarmente: tutti uniti a fare coraggio a papà Roberto, mamma Rosetta, fratelli Andrea e Matteo, Desirèe, la compagna di Massimiliano. Scene strazianti, durante le esequie, com’era normale che fosse. Perché ovunque se ne sia andato, Max ha lasciato un vuoto che mai e poi mai potrà essere colmato.