Ciclista investito a Francavilla. Ma la conducente del Suv nega: «Non è vero, non l’ho toccato»

L'auto che avrebbe investito il ciclista in via De Reggio
L’auto che avrebbe investito il ciclista in via De Reggio

Via Niccolò De Reggio, meglio nota come via Brindisi, è stata poco fa teatro di un controverso incidente, dalle conseguenze fortunatamente non gravi: l’impatto fra un’auto e una bici, in cui ad avere la peggio – naturalmente – sarebbe stato l’uomo in sella alla due ruote, rimasto ferito al capo. Il sinistro sarebbe avvenuto poco dopo le 19, e mai come in questo caso il condizionale è d’obbligo poiché la donna alla guida della Opel Frontera grigia, residente a Francavilla Fontana, ha negato categoricamente tutto: «Non l’ho neanche sfiorato», ha spiegato la conducente del Suv ai vigili urbani accorsi sul posto per i rilievi, arrivando perfino a ipotizzare una tentata truffa a suo danno. A differenza dei “soliti” incidenti stradali quindi, la disputa fra le persone coinvolte non è su chi abbia ragione o torto nella dinamica del sinistro, ma è sull’esistenza dell’incidente stesso. Secondo quanto riferito dalla presunta vittima, l’impatto fra auto e bici sarebbe avvenuto all’altezza dell’ingrosso maglieria Mingolla.

La bici su cui viaggiava l'uomo ferito nell'incidente
La bici su cui viaggiava l’uomo ferito nell’incidente

L’uomo, un 40enne di Villa Castelli, ha spiegato di essere stato urtato dall’auto condotta dalla donna, la quale anziché fermarsi avrebbe proseguito in direzione centro. Solo una volta giunta al semaforo, lo sfortunato ciclista, dolorante, è riuscito a bloccarla, lamentando – con grande sorpresa dell’accusata – d’essere stato investito. Inutile il tentativo della donna al volante di convincere il ciclista del contrario, di non averlo nemmeno sfiorato. Sul posto, intanto, è giunta un’ambulanza del 118 che ha trasportato il malcapitato in ospedale, mentre i vigili urbani di Francavilla si sono occupati dei rilievi, raccogliendo, fra le testimonianze, anche quella della compagna del ciclista, che era dietro di lui, in sella a un’altra bici. Ovviamente, per lei, la versione fornita dal fidanzato è quella corrispondente a verità. Per vigili e periti, una bella gatta da pelare.

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