Francavilla, Galiano (NCD) sulla soppressione del Giudice di pace: «Maurizio, prendi tempo e discutiamone in Consiglio»

luigi-galiano-webSta facendo discutere e non poco l’ipotesi di soppressione, per volere della nuova amministrazione dell’ufficio del Giudice di pace. Il consigliere comunale Luigi Galiano del Nuovo Centro Destra, di professione avvocato, si rivolge direttamente al sindaco Maurizio Bruno per chiedergli di rivedere questo suo orientamento, anche perché durante la scorsa consigliatura il Pd si era schierato per il mantenimento del presidio di giustizia:

«Invito il Sindaco Maurizio Bruno a voler rivedere questa sua decisione e di portarla in Consiglio Comunale, così come fatto in passato dalla scorsa amministrazione.
La Giustizia non è affare della sola maggioranza, bensì dell’intera città.
Io facevo parte dell’opposizione tanto nella scorsa, quanto in questa consiliatura e non ho cambiato idea sulla questione: mi chiedo perché il PD, che all’epoca votò per il salvataggio dell’Ufficio del Giudice di Pace, oggi abbia cambiato idea nonostante non vi siano affatto “importanti ed impegnative” differenze rispetto ad allora. Basta inviare, entro il 28.6.2014, una PEC al Ministero con cui si conferma la volontà di mantenere l’Ufficio individuando i profili delle unità lavorative da spostare: così facendo, automaticamente, i termini si prorogheranno ed avremo il tempo necessario per discutere tutti insieme di questa delicatissima questione. Qui non c’entrano gli avvocati, non c’entrano gli addetti ai lavori, ma si tratta dell’ultimo baluardo di giustizia e legalità che potremo mantenere in città. Caro Maurizio, tu potresti essere l’unico Sindaco della Provincia di Brindisi a mantenere l’Ufficio: dimostra alla tua città di aver meritato il consenso tributatoti. In un momento in cui v’è solamente la desertificazione del territorio a causa delle scelte dei diversi governi che ultimamente si sono succeduti, non voglio pensare anche ad una desertificazione delle menti. Spero che l’Amministrazione tutta ci voglia seriamente ripensare perché è enorme la responsabilità che si sta assumendo».

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