Si riceve e pubblica:
L’associazione Antiracket e Antimafia esprime la propria solidarietà a “libera Terra” e nel contempo il proprio sdegno per il vile gesto compiuto ai danni della economia legale che Libera ha il grande merito di ristabilire andando a coltivare e a produrre dalle terre confiscate alle Mafie.
Bruciare i dieci ettari di “grano antimafia” quello piantato nelle terre confiscate al clan Buccarella nel febbraio scorso è un atto ignobile e degno delle azioni mafiose che colpiscono aspettando il buio della notte o come in questo caso il silenzio nelle strade per la partita della nazionale.
Consapevole e convinto che non saranno certo tali vigliaccherie a scoraggiare l’operato degli Uomini di libera, l’episodio non va sottovalutato per il valore simbolico che quel grano rappresenta, cosi come purtroppo nella nostra provincia persiste specie in alcune zone quel consenso sociale nei confronti di mafiosi o presunti tali, filtrato attraverso quella “zona grigia” composta da politica, professionisti ma anche ricercando il consenso utilizzando il momento religioso fenomeno in forte crescita.
Per amore della Nostra Terra non possiamo permettere che la situazione peggiori, forte deve essere il grido di rifiuto verso ogni tipo di dinamica mafiosa, lo dobbiamo ai Servitori dello Stato morti per questa causa, lo dobbiamo a chi ha avuto il coraggio di denunciare e nei confronti delle forze dell’ordine che continuamente operano nel territorio con grande professionalità, ma da sole non ce la possono fare, a noi il dovere di supportarle socialmente e concretamente e alle istituzioni Politiche il dovere di sostenere ogni sforzo di cambiamento verso la cultura della legalità.
A tal proposito sarebbe auspicabile un’ incontro tra le varie associazioni operanti nel territorio, Istituzioni, magistratura e le forze dell’ordine, è ad esempio impensabile che stando al resoconto del comando provinciale dei carabinieri nell’ultimo anno in provincia di Brindisi non ci sia stata una denuncia per usura, fenomeno invece dilagante e gestito anche dalla Scu, fondamentale è infatti l’informazione e il supporto sia prima che dopo affinchè la vittima denunci, con la creazione di un gruppo specializzato per ciò che concerne il racket e l’usura atto a snellire cavilli che spesso portano ad allungare tempistiche per la risoluzione di problemi in cui la vittima di usura si ritrova.
A Libera e ad Alessandro Leo presidente della cooperativa, da parte dell’associazione che rappresento va il pieno sostegno e la totale disponibilità di collaborazione per un’Antimafia Sociale che si radichi nel territorio e che dia vita ad una forma di legalità organizzata in contrasto alla criminalità.
Il Presidente
Paride Margheriti