E’ quella di una rapina finita nel peggiore, nel più agghiacciante dei modi, la principale ipotesi su cui stanno lavorando in queste ore gli investigatori dell’Arma che indagano sul massacro avvenuto nel corso della notte a Porto Cesareo, al secondo piano di via Amerigo Vespucci: marito e moglie uccisi a coltellate mentre erano ancora nel loro letto. Luigi Ferrari di 56 anni e Antonella Parente di 55, sono stati sorpresi dai loro assassini – difficile pensare a un solo responsabile – mentre dormivano. I killer non hanno concesso loro nemmeno il tempo di reagire, di difendersi, di provare a fuggire. Si sono avventati sulle vittime con ferocia inaudita, ferendole a morte con un coltello o con un’altra arma comunque affilata, accanendosi principalmente sulla testa. A scoprire i corpi dei coniugi riversi in un’unica pozza di sangue è stata questa mattina alle 7 e 30 la figlia della coppia, titolare di una palestra di danza, che ha immediatamente chiamato 112 e 118.
I carabinieri, da ore all’interno dell’appartamento posto sotto sequestro, non si sbilanciano. Ma, stando ai pochi elementi acquisiti, e a meno di una messa in scena ben organizzata per sviare le indagini, sembra che alla base del duplice delitto ci sia una rapina. La cassaforte nella quale la coppia teneva parte dei suoi risparmi e gioielli, è stata sradicata dalla sua sede, e sul pavimento sono stati trovati contanti sparsi. Quel che resta da capire è il perché di tanta ferocia. I banditi avrebbero potuto rendere inoffensive le loro vittime in mille modi senza versare una sola goccia di sangue. Invece no: le hanno ammazzate, senza alcuna pietà, lentamente, dando loro il tempo di realizzare l’orrore che stavano vivendo. C’è poi da capire se i killer abbiano agito in maniera premeditata, mettendo da subito in conto il duplice omicidio, o se il massacro non sia invece stata la reazione assurda e barbara a un risveglio imprevisto.