Che infermieri e medici siano pochi, al pronto soccorso dell’ospedale di Francavilla, è cosa risaputa. Che se la gente sta male e, nonostante si trovi nella sala d’attesa del pronto soccorso, nessuno la soccorre, è un fatto nuovo. Un fatto che si è verificato oggi dopo pranzo, quando una donna, in preda a forti crampi allo stomaco, ha deciso di ricorrere alle cure del “Dario Camberlingo”: una volta nell’anticamera degli ambulatori, la situazione della paziente è peggiorata, tanto che per il dolore a un certo punto ha addirittura perso i sensi. A sua disposizione, però, neppure una barella e dall’interno nessuno si è affacciato fino a quando le altre persone in attesa non hanno perso la calma e hanno cominciato a bussare con forza sulla porta tagliafuoco che separa l’area riservata all’attesa da quella dedicata a visite e medicazioni. Qualcuno dei presenti ha persino perso la pazienza nell’invocare un pronto intervento, ma anche al limite magari solo un po’ di acqua e zucchero per far riavere la donna. Alla fine, quasi mossi a compassione, forse anche per la verve mostrata dagli altri pazienti in impaziente attesa, i sanitari hanno accelerato i tempi e si sono occupati della donna, curandola. Come motivo per il quale non se ne stavano occupando prima, hanno accampato il solito, verosimilissimo: sbrigavano altri casi e sono in pochi, pochissimi. Ed effettivamente c’era un solo medico di turno e un solo infermiere – raccontano i testimoni – impegnati a tamponare come meglio potevano le emergenze. La situazione del pronto soccorso francavillese, come peraltro denunciato nei mesi scorsi dallo stesso dirigente del raparto Giuseppe Marinotti, costretto a propria volta a fare i turni, è drammatica, al limite del collasso: urgono infermieri e medici, altrimenti a pagare le conseguenze dei disservizi sono sempre e comunque i cittadini-utenti.
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Oria ha la propria candidata per il progetto di respiro nazionale “L’Italia delle donne” promosso dal Ministero per la famiglia, la natalità e le pari