Cerimonia solenne, questa mattina, nella cappella del cimitero di Torre Santa Susanna, per commemorare, in concomitanza con l’anniversario dei 200 anni dalla fondazione dell’Arma, il carabiniere Cosimo Miccoli, caduto in servizio il 29 gennaio 1987 a Pomigliano d’Arco (Napoli) nel tentativo di sventare una rapina ai danni di un casellante dell’autostrada e insignito, il 27 luglio 1987, della Medaglia d’oro al valor militare. Al camposanto erano presenti la madre Maria Addolorata Alfeo e la sorella di Miccoli, nato a San Pancrazio il 26 gennaio 1959, oltre al comandante provinciale di Brindisi dei carabinieri, colonnello Andrea Paris. Questi, insieme con i congiunti di Miccoli, ha dapprima deposto un mazzo di fiori sulla tomba, poi ha assistito alla santa messa celebrata in onore della Medaglia d’oro di Torre e di tutti i carabinieri caduti in servizio, infine ha consegnato alla signora Alfeo un attestato di riconoscenza per il sacrificio del figlio. Presenti anche la autorità provinciali di Brindisi, quelle comunali di Torre Santa Susanna e rappresentanti dell’Associazione nazionale carabinieri in congedo.
Questa la motivazione con la quale, il 27 luglio di 27 anni fa, a Miccoli è stata concessa la Medaglia d’oro al valor militare:
«A diporto in abiti borghesi in compagnia della giovane fidanzata, con altissimo senso del dovere e cosciente sprezzo del pericolo, affrontava tre banditi nell’atto di consumare una rapina ai danni di esattori di casello autostradale. Fatto segno a proditoria azione di fuoco, sebbene mortalmente ferito, reagiva con l’arma in dotazione riuscendo a colpire uno dei malviventi, consentendo così la loro immediata identificazione nonché il sequestro delle armi e del motociclo impegnati nell’azione delittuosa».