Incassata la sconfitta elettorale – di misura, quindi particolarmente ostica da digerire – scatta ora nella coalizione di “Centro” guidata da Domenico Attanasi la caccia agli amici infedeli: quelli che, pur candidati al Consiglio comunale tra le sue liste, hanno portato acqua al mulino dei candidati sindaco avversari: in particolare a quello del centrosinistra Maurizio Bruno.
A svelare il presunto tradimento dei congiurati ordito e consumato nel segreto delle urne sono stati i numeri emersi durante lo spoglio nei seggi: circa 800 schede recanti lo stesso identico copione: consigliere comunale di centro (in particolare Nuovo Centrodestra), e candidato sindaco di centrosinistra. Si chiama voto disgiunto, e i suoi effetti ora balsamici ora dannosi toccano storicamente tutti i candidati e tutte le liste, senza distinzione.
Il punto è che a Francavilla la faccenda sembra aver raggiunto un certo livello di sistematicità, a discapito di Domenico Attanasi. Un voto disgiunto di tanto in tanto è più che fisiologico. Ma quando lo spoglio rileva un numero piuttosto elevato di schede in cui gli stessi 3 o 4 candidati consiglieri “amici”, sono votati con lo stesso candidato sindaco avversario, allora la faccenda assume i contorni più sospetti della defezione calcolata.
Realizzata da chi? I nomi eccellenti sembrano essere quelli di Giuseppe Cavallo, Luigi Galiano e Dario Mancino, più volte (troppe volte) votati assieme a Maurizio Bruno piuttosto che con il loro Domenico Attanasi. Ma c’è dell’altro. La vicinanza politica e personale del Nuovo Centrodestra al Pd è cosa nota. I due partiti sono alleati di governo con Matteo Renzi, e un embrione di questo asse Pd Ncd lo è stato per anni il cosiddetto “Laboratorio Brindisi”.
Maurizio Bruno (Pd) è stato per anni assessore provinciale nella giunta di Massimo Ferrarese (Ncd). E guarda caso proprio ieri pomeriggio, a spoglio ancora in corso – Attanasi non era ancora stato del tutto sconfitto – lo stesso Ferrarese intervistato da Trcb ha rilanciato la possibilità di riproporre il Laboratorio a Francavilla, col sostegno al ballottaggio dei suoi a favore di Maurizio Bruno. Insomma, tutto studiato a tavolino? A pensar male si fa peccato, diceva qualcuno, ma a volte ci si azzecca.
Sostenere a questo punto che il Ncd volesse affossare Attanasi, sembra eccessivo, e avrebbe un che di autolesionistico. Forse si è trattato di un caso, forse i candidati di Ncd, abituati più a un elettorato di centrosinistra che di centrodestra, hanno avuto qualche difficoltà a imporre il nipote di Euprepio Curto quale candidato sindaco. Fatto sta che tutto ciò, voluto o meno, ha inciso fatalmente sul destino della competizione elettorale. Attanasi ha perso per poche centinaia di voti. Senza quel massiccio voto disgiunto, forse, questa mattina i giornali avrebbero titolato in tutt’altro modo, e la celebre “mula” di Maurizio Bruno sarebbe viva e vegeta.
Emilio Mola