Stavolta no, non è stato propriamente un confronto all’insegna del fair-play o, per intendersi, del “volemose bene”. I cinque candidati sindaco, ospiti in piazza Umberto I di Quarto Canale Radio e Giba Cafè, ieri sera non si sono risparmiati frecciatine e colpi bassi. Tanto che, alla fine, il candidato del centrosinistra Maurizio Bruno e quello del centrodestra Antonio Sgura per poco non sono venuti alle mani, dopo che il primo aveva etichettato – peraltro sbagliandosi – come “indagato” il secondo, che invece è per la precisione imputato (per la questione nuove farmacie, in qualità di consigliere comunale uscente).
Il quintetto di aspiranti primo cittadino, a differenza che nei precedenti incontri maggiormente istituzionali – si prenda ad esempio quello in zona industriale – ha risposto alle domande poste dal direttore dell’emittente radiofonica e corrispondente del Nuovo Quotidiano di Puglia, Gianni Cannalire, e dai giornalisti locali presenti: Maria Angelotti e Michele Iurlaro (Quotidiano e Quarto Canale), Filippo Melillo (Trcb), Emilio Mola ed Eliseo Zanzarelli (Lo Strillone).
Si è parlato un po’ di tutti i “grandi” temi, soprattutto elettorali, francavillesi: dalla trasparenza all’impianto di compostaggio, dalla zona industriale al bilancio, dall’ex mercato coperto all’intermodale, per finire con la droga e con le prese di distanza dalla Scu, passando necessariamente da eventuali apparentamenti al ballottagio (tutti contrari, al momento) e nomina degli assessori (privilegiare competenze o voti presi dai singoli candidati consiglieri comunali?).
In un clima a tratti surriscaldato – nonostante la tramontana e qualche scroscio di pioggia abbattutosi, alla fine, su piazza Umberto I – tutti hanno risposto a tutto, in qualche caso andando fuori tema, come peraltro ai politici spesso accade.
Agli antipodi centrodestra e centrosinistra, ma ben distanziato dagli altri schieramenti anche Domenico Attanasi, che non ha risparmiato frecciate soprattutto all’indirizzo di Antonio Sgura e Maurizio Bruno. Questi due, dal canto loro, non se le sono mandate a dire sia reciprocamente, sia in risposta ad Attanasi. Posizioni più miti, ma non per questo meno decise, quelle espresse da Iaia (Fratelli d’Italia-Alleanza nazionale) e Maria Caniglia (Movimento 5 Stelle).
A un certo punto, sulla questione compostaggio, il candidato del centrodestra Sgura ha solo accennato a una pericolosa discarica autorizzata dalla Provincia lo scorso aprile, impianto che dovrebbe interessare qualcuno degli avversari. Soltanto che poi ha preferito non scendere nei dettagli, suscitando la curiosità e poi la riottosità di Antonio De Franco, che assisteva all’evento e se ne è poi allontanato, deciso a sporgere denuncia per procurato allarme – poiché si parlava di rischi per la salute pubblica – nei confronti del candidato Sgura e del moderatore Cannalire, reciprocamente rei – a dire del ragioniere e sindacalista – di non aver fatto e preteso chiarezza sulla questione.
Difficile dire chi sia uscito vincitore – a parte un freddo inatteso il 14 maggio – da un dibattito durante il quale ciascuno dei candidati, pur coi limiti imposti dalla regia, ha argomentato e sviscerato a dovere il proprio programma di eventuale governo della città. Si sa, sulla carta i programmi sono tutti validi, ottimi e talora abbondanti. Solo che poi c’è la pratica e lì cominciano i problemi.