Oria, allarme api nel centro storico, ma nessuno interviene: paura tra i residenti/VIDEO

api-centro-storico-oria2Una colonia di api ha scelto d’insediarsi nel centro storico di Oria, in via Renato Lombardi, a un tiro di schioppo dalla chiesa madre e dal vescovado. Sembrerebbe una notizia da documentario, ma i residenti sono piuttosto preoccupati: gli sciami d’insetti turbano loro sonni e attività quotidiane, tanto che da qualche tempo è pressoché impossibile o perlomeno sconsigliabile – nonostante i primi, gradevoli scampoli di primavera – tenere le finestre aperte e godersi appieno il calore del sole, che finalmente ha fatto capolino dopo un inverno sciroccato e bigio.

Le vespe hanno creato un alveare sfruttando un’intercapedine nelle antiche mura e non vogliono proprio saperne di cambiare dimora, se particolarmente attratte dal fascino architettonico del borgo medievale non è dato sapere. Sta di fatto che sono là, giorno e notte, a proteggere strenuamente l’ape regina che – a quanto pare – ha scelto di rintanarsi in fondo a quella sorta di tunnel ricavato nella parete.

Al di là degli aspetti etologici o, meglio, entomologici, una simile concentrazione di api nel centro abitato non può che destare una certa preoccupazione, poiché eventuali punture non sono indolori e, in casi piuttosto frequenti, possono procurare all’uomo shock anafilattici di una certa gravità.

L'intercapedine nella quale le api hanno scelto di creare l'aveare
L’intercapedine nella quale le api hanno scelto di creare l’alveare

Chi dalle parti di via Lombardi, angolo via Castello, ci abita, ha anche provato a rivolgersi ai vigili del fuoco e alla Asl per estirpare il covo delle vespe, ma sia da una parte, sia dall’altra, si è sentito rispondere “picche”. E allora si è provato a interpellare alcuni apicoltori locali, che però chiedono giustamente un compenso per il loro intervento. Compenso che né i cittadini, né il Comune sembrano voler accollarsi. C’è una sorta di rimpallo di competenze e responsabilità, insomma, tra pompieri, servizio sanitario, ente locale e residenti che, di fatto, non consente di risolvere una situazione, giorno dopo giorno dai connotati sempre più kafkiani.

Qualcuno ha pensato di chiudere il foro in cui le api hanno scelto di nidificare, ma la soluzione è stata bocciata dal comando di polizia municipale, anche perché le api da miele costituiscono specie protetta.

Il problema sarebbe più complicato di quel che appare: l’ape regina, attorno alla quale ruotano e sciamano i fuchi, si trova molto in fondo all’intercapedine e stanarla non sarebbe un’impresa semplice, a meno di provocare una deprecabile carneficina.

Una serie di ostacoli e imprevisti rende allora difficile liberare i residenti in zona dal fastidio e dal pericolo rappresentato dalle vespe. Una problematica, a questo punto, che di banale mantiene solo l’apparenza.

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