Leggerà con attenzione il provvedimento del Consiglio dei ministri, poi presenterà ricorso al Tar. Francesco Cascione, sindaco di Cellino di fatto defenestrato dalla scioglimento del Consiglio comunale per infiltrazioni mafiose, non ci sta ed è sicuro di una cosa: la sua amministrazione, nonostante i tanti episodi discutibili accaduti dal suo insediamento, non ha e non ha mai avuto a che fare con la criminalità. Le indagini a carico del Comune, però, però proseguono e l’inchiesta avrebbe due diramazioni: una concentrata sull’attività amministrativa, un’altra concentrata con i presunti condizionamenti mafiosi. Sotto la lente d’ingrandimento, alcuni atti adottati dall’amministrazione Cascione – sindaco ma anche avvocato penalista difensore di affiliati Scu – e gli attentati che, nei mesi scorsi, hanno colpito gli amministratori.
