La notizia era nell’aria da tempo, ma ora è ufficiale: il Consiglio comunale di Cellino San Marco è stato sciolto per mafia, primo caso nella storia della provincia di Brindisi. La decisione è stata presa dal Consiglio dei ministri. Questo il comunicato del governo:
«Al fine di consentire il risanamento delle istituzioni locali nelle quali sono state accertate forme di condizionamento da parte della criminalità organizzata, il Consiglio ha deliberato, su proposta del Ministro dell’Interno, Angelino Alfano, lo scioglimento del Consiglio comunale di Cellino San Marco (Brindisi)”.
La lente d’ingrandimento delle istituzioni e delle forze dell’ordine si è posata su Cellino dal luglio al dicembre 2013, quando il prefetto Nicola Prete ha inviato un relazione al Viminale. All’origine delle indagini, tutta una serie di episodi inquietanti verificatisi in città lo scorso anno: attentati ai danni degli amministratori (il sindaco Francesco Cascione e l’assessore Gabriele Elia, di Forza Italia) e dei dipendenti comunali, poi volantini anonimi con tanto di pesanti accuse.
L’esperienza amministrativa della giunta Cascione si chiude quindi qui, mentre le indagini continuano. Adesso però a curare l’ordinaria gestione penserà, libero da condizionamenti, un commissario prefettizio.